
«C’era una volta…
Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori.
No ragazzi, avete sbagliato.
C’era una volta un pezzo di legno»
Attilio Mussino (1878-1954) illustratore, fumettista e pittore italiano, era piemontese di Vernante, ma è, soprattutto, lo zio di Pinocchio.
Ha creato diversi personaggi (il Bilbolbul del Corriere dei Piccoli) ma è famosissimo per aver illustrato “Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino” di Carlo Collodi, pubblicato nell’edizione del 1911 della R. Bemporad e figlio, con 500 disegni e 50 tavole fuori testo.
Attilio Mussino ci lavorò tre anni (1908-1911) e la presentò all’Esposizione Internazionale di Torino del 1911 dove ottenne il diploma d’onore e la medaglia d’oro.

Era il terzo ad illustrare Pinocchio, lui torinese dopo due fiorentini (E.Mazzanti e C. Chiostri) e per questo nella prefazione quasi si scusò.
Ma invece grazie a lui, che si firmava semplicemente Attilio, Pinocchio diventò a colori ed entrò nella grande illustrazione del Novecento con disegni all’avanguardia e originali.

Vivacizzò questa favola teatralizzando luoghi e personaggi che rappresentò chiassosi, grotteschi ed esagerati, quasi caricaturali, insomma, un gran fracasso.
Con lui Pinocchio non era più didascalico, ma diventava burlesco.
Ma era proprio questa la modernità, e la sua edizione de “Le avventure di Pinocchio” è stata la più venduta e ristampata in assoluto.
Antonio Faeti, accademico di Letteratura per l’infanzia e illustratore anche lui, ha scritto così di Attilio Mussino: «…Mussino colloca Pinocchio in un mondo burlesco, assai vicino al territorio degli affiches degli inizi del secolo… Il libro è pieno di signorotti grassocci in tube verdi e rosse, mentre Mangiafoco sembra un baritono, nell’enfasi di un roboante a solo e l’Omino di burro, conduttore del carro che porta al Paese dei balocchi è clamorosamente pasciuto e rubizzo come i sacerdoti ladroni di Ratalanga. Il clima generale allude a quello del ‘Cavallino bianco’ o dello ‘Zingaro barone’ tanto che la Fatina è quasi in costume bavarese...»
Mussino scrisse e illustrò anche Pinocchio al telefono, immaginando che le sue memorie fossero narrate dallo stesso burattino: l’opera è stata pubblicata dopo la sua morte.
“Lo zio di Pinocchio“, come è definito Attilio Mussino, ha reso Vernante (sua città natale) un museo a cielo aperto e suggestivo, ricco di murales dedicati alle sue illustrazioni di Pinocchio.
[…] Pinocchio, nato nell’Ottocento dalla fantasia di Carlo Collodi (pseudonimo di Paolo Lorenzini), è una figura novecentesca, ma resta una favola attuale. Possiamo considerarla una lezione di vita straordinaria, sempre aperta a mille interpretazioni. E’stata definita metafora delle metafore. […]