COLLECTING MATTA-CLARK FINO ALL’ANARCHITETTURA!

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collecting matta clark ph emanuela dottorini
collecting matta clark ph emanuela dottorini

Collecting Matta-Clark è la mostra che espone la collezione Harold Berg all’Accademia di San Luca, a Roma, fino al 25 febbraio 2019.

Gordon Matta-Clark è un personaggio complesso e insieme intimo nella storia dell’arte; conoscerlo attraverso la collezione Berg significa compierne tutto il percorso artistico.

E’ un artista che si affida a mezzi differenti per la sua esperienza artistica. Sono disegni,fotografie, documentari, lettere, schizzi estemporanei e progetti abbozzati.

La raccolta Berg è molto varia tra opere e documenti (anche articoli di giornale, cataloghi, libri d’artista) e snoda le storie e gli aneddoti del percorso di Matta -Clarke. Persino delle macchie circolari, lasciate dalle tazzine di caffè sulla carta, diventano lo spunto per abbozzare un progetto che svilupperà in un’opera.

Progetti e oggetti sono espressioni e materia artistica.

collecting matta clark dalle tazzine all'opera ph. emanuela dottorini
collecting matta clark dalle tazzine all’opera ph. emanuela dottorini

Gordon Matta-Clarke è un architetto, e si vede, quando disegna, perchè in fondo progetta, ma progetta da artista; c’è una spinta di fantasia e di astrazione dalla realtà.

La sua architettura non è fatta per essere abitata ma per dimostrare!

Se lui ha l’idea di percorerre l’aria, allora disegna coni a spirali concentriche; e se vuole  superare il limite, allora le visioni si moltiplicano.

La sua è un’idea sociale e politica di pensare l’arte.

Del resto ha vissuto in un’epoca di rottura e di fermento (1943-1978) quando l’esigenza di rompere con il passato era invincibile. E in quel periodo per gli artisti vita e arte si confondevano: le esperienze artistiche erano la loro stessa vita.

La sua è un’anarchitettura!

Anarchia + architettura o anà nel senso del prefisso greco traducibile come “sopra” o “ulra”: in questo caso si parlerebbe di ultrarchitettura per Matta-Clarke.

Io li utilizzerei entrambi per definire il suo concetto di architettura.

Il lavoro emblematico di questa anarchitettura è la sequenza Splitting composta da 10 stampe in gelatina d’argento (ora del Whitney Museum of American Art) scattate nel 1974. Questa serie di fotografie documentano l’azione “Spilling”: una fenomenale azione di spaccatura di un edificio.

Tagliare, spezzare, fare lo split, è un po’ una fissa di Matta-Clarke; un’azione leggibile come sperimentazione sull’architettura e come gesto artistico per poter ottenere nuove forme e rivelare nuove cose.

Infatti proprio nelle fotografie di splitting si rivelano nuove forme e una nuova luce che illumina le fenditure, e tutte quelle aperture create dall’artista. Si capisce allora che non è stato un lavoro distruttivo o un capriccio d’artista a se stesso, ma un lavoro di sintesi in cui l’arte fonda i suoi stessi mezzi: l’azione.

Parlerei di action architettura, cioè di un’architettura ricreata attraverso l’azione, come Pollock ricreava la pittura con l’action painting.

Tagliare l’architettura, praticare il cutting, significa sperimentare la resistenza al materiale: questo diventa arte. Il gesto di aprire un tetto, di tagliare in due una casa, ha un significato più profondo della resistenza a un materiale: significa resistere sulle proprie idee, sulle fantasie d’artista.

Matta-Clarke ha lavorato molto in Italia; è stato il “figlio ribelle” di Roberto Matta. Voleva dimostrare al padre di essere un grande artista. E questa idea di un figlio- artista, ma dalla vita propria, ha acceso l’interesse di Berg, collezionista cileno e apolide, che ha iniziato la raccolta delle opere di Matta-Clarke.

Per questo artista fa tutto parte di un processo umano e intellettuale e lui è il più sentimentale, il più europeo, degli artisti americani del suo tempo. Ha una sensibilità e una dimensione intima sconosciuta a molta minimal art o land arte.

Del resto siamo sempre a New York, una città che è il fermento della nuova arte e che con Gordon Matta- Clarke forse ha trovato il suo punto di compiutezza finale. Anzi, secondo alcuni, ha chiuso il cerchio di un’epoca.

Il lavoro di Gordon Matta-Clarke è un lavoro di sintesi che lui segmenta in modo continuo, assommando tutti i mezzi differenti che utilizza per fare arte: disegni, fotografie, lettere, appunti, abbozzi e documentari.

Non c’è, praticamente, limite al mezzo per fare arte, e proprio per questo diventa così importante la collezione di Harold Berg che colleziona l’intero percorso artistico di Gordon Matta-Clarke.

Ho domandato ad Harold Berg quale fosse il punto di sintesi della sua collezione, cioè quale fosse il criterio adottato, e mi ha risposto che è lo stesso percorso artistico di Matta-Clarke.

La poetica di questo artista coincide con il suo stesso percorso artistico.

Ma perchè l’anarchitettura?

Per Matta-Clark l’anarchitettura rappresenta l’esigenza di ricodificare e ricreare il rapporto umano e politico attraverso l’intervento sugli spazi urbani. Lui stesso eseguiva i suoi interventi monumentali, senza delegare o appaltare i lavori. La sua architettura si apre, si libera.

E questo interesse per gli spazi e le costruzioni dismessi nella Soho di Mew York degli anni ’70, arriva al culmine con la nascita di FOOD un ristorante sui generis che fonda con la sua compagna Carol Goodden. E’ uno spazio speciale per artisti, un ristorante dove alla fine del pasto si crea, ci si incontra e la contabilità è un lungo elenco di indirizzo di artisti del calibro di Robert Rauschenberg.

collecting matta clark elenco ospiti food ph emanuela dottorini
collecting matta clark elenco ospiti food ph emanuela dottorini

Un precursore degli spazi contemporanei dove il food è un’opportunità di lavoro e si mescola alla cultura.

Questo punto d’incontro della vivace scena artistica americana degli anni 70 approda al gruppo Anarchitecture, dove l’approdo è la liberazione dell’arte e dell’architettura.

collecting matta clark schizzi ph emanuela dottorini
collecting matta clark schizzi ph emanuela dottorini

 

Accademia di San Luca

Apertura al pubblico: 14 dicembre-25 febbraio 2019

Accademia Nazionale di San Luca Piazza dell’Accademia di Sam Luca, 77 Roma

Informazioni: 06 679 88 50

segreteria@accademiasanluca.it

Orari: lun-sab 10-19 (ultimo ingresso 18,30)

Chiuso domenica e festivi

Chiusura straordinaria 24 dicembre; 31 dicembre orario ridotto

ingresso gratuito

 

 

 

 

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Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

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