
Conversation Piece | Part V (Non v’è più bellezza, se non nella lotta) alla Fondazione Memmo.
Insolito titolo per un ciclo di mostre che raccoglie Opere di differenti artisti messe in conversazione tra di loro, con gli spazi della Fondazione e con la città di Roma.
Marinella Senatore_ Fondazione Memmo foto Daniele Molajoli
Conversation Piece | Part V fa parte di un ciclo di mostre, a cura di Marcello Smarrelli, dedicate agli artisti italiani e stranieri, temporaneamente a Roma.
La mostra termina il 24 marzo 2019.
I quattro artisti in mostra sono: Rebecca Digne (borsista presso l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici), Invernomuto (Cy Twombly Italian Fellow in Visual Arts presso l’American Academy in Rome), Julian Rosefeldt (borsista presso l’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo) e Marinella Senatore.
Il sottotitolo della mostra (Non v’è più bellezza, se non nella lotta) è una diretta citazione del Manifesto del Futurismo, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909, su Le Figaro.
Il lavoro dell’artista diventa così una presa di posizione politica e intellettuale e non soltanto manifestazione interiore di sè.
Le opere diventano allora dei “manifesti” ideologici.

Invernomuto , un unico nome per due artisti (Simone Bertuzzi, Piacenza – Italia, 1983, e Simone Trabucchi, Piacenza – Italia, 1982), rappresenta gli universi sottoculturali con pratiche e media diversi, avvicinandosi ad essi con uno sguardo inaspettato.
E’ sorprendente, poi, Julian Rosefeldt (Monaco di Baviera – Germania, 1965) con le sue opere imponenti e le installazioni video, che prendono spunto dalla storia del cinema e dalla cultura popolare.
L’artista ha realizzato anche una performance il giorno dell’inaugurazione, traendo ispirazione dall’iconografia del monumento equestre e dal concetto di autorità.
Ovviamente la performance si è già conclusa, ma possiamo ugualmente ammirare le foto di Daniele Molajoli, che ne hanno fissato le suggestive immagini.

Durante la performance, quattro cavalli sono entrati nelle Scuderie di Palazzo Ruspoli, ricoperti da gualdrappe con ricami di articoli della Costituzione italiana, sui concetti di uguaglianza e pari dignità della persona. Valori considerati già garantiti nella civiltà occidentale.
Marinella Senatore è un’artista da attivismo vitale e politicamente impegnato: i suoi stendardi da processione sono rivisitati in chiave contemporanea. Gli striscioni invitano alla lotta; i poster con riflessioni poetiche esprimono il concetto di rivoluzione e di partecipazione popolare.

Inoltre, una luminaria inneggia a una corsa liberatoria (“Renn lieber, renn”), mentre, una bicicletta corredata di megafoni, diventa mezzo ideale per un corteo.

Per l’artista Rebecca Digne (Marsiglia – Francia, 1982) l’opera diventa lo strumento che “manifesta” la propria interiorità.
L’artista presenta, in questa occasione, il video Tracer le vide e una serie di undici sculture della serie A perdere.

Nel video un gruppo di persone annodano ripetutamente delle corde lungo la costa da Napoli a Marsiglia (luoghi d’infanzia dell’artista), nel tentativo di collegare le due città.
Le sculture, invece, formano una costellazione di figure architettoniche astratte, sul tema della trasformazione e della precarietà , e sono realizzate con la fusione a cera persa.

Questa tecnica che risale alle origini della scultura e consiste nell’evaporazione della cera che lascia progressivamente spazio al metallo.
Per l’artista Rebecca Digne il significato della perdita della forma originale, nel passaggio da cera a metallo, diventa la metafora della precaria esistenza umana.
Tutte le opere sono state realizzate appositamente per la mostra o riadattate appositamente per gli spazi della Fondazione Memmo.
La mostra sarà accompagnata anche da una pubblicazione.
Cos’è il progetto Conversation Piece
Conversation Piece nasce per monitorare la scena artistica contemporanea della città e, in particolare, l’attività delle accademie e degli istituti di cultura stranieri. La Fondazione Memmo vuole perciò amplificare il lavoro di queste istituzioni.
Il titolo del ciclo si ispira al famoso film di Luchino Visconti, Gruppo di Famiglia in un interno (Conversation Piece, 1974), metafora del confronto tra generazioni, e dei rapporti di odio e amore tra antico e moderno. Ma Conversation Piece allude anche un genere pittorico diffuso tra XVII e XVIII sec., caratterizzato da gruppi di persone in conversazione tra loro o in atteggiamenti di vita familiare.
La mostra è un’occasione di confronto e di dialogo con Roma e un momento di discussione tra personalità artistiche differenti.
Fondazione Memmo
La Fondazione Memmo nasce nel 1990 dal desiderio dell’avvocato Roberto Memmo di dar vita a un’attività culturale per avvicinare il pubblico al mondo dell’arte.
A partire dal 2012, grazie su iniziativa di Fabiana Marenghi Vaselli Bond e Anna d’Amelio Carbone è attivo un nuovo programma espositivo, interamente dedicato al panorama artistico contemporaneo.
Nel 2018 la Fondazione Memmo si aggiudica il prestigioso Montblanc de la Culture Arts Patronage Award, riconoscimento grazie al quale intende avviare un programma di residenze a Londra, in collaborazione con Gasworks, dedicato agli artisti italiani.
INFORMAZIONI
Mostra: Conversation Piece | Part V
Curatore: Marcello Smarrelli
Assistente curatore: Saverio Verini
Luogo: Fondazione Memmo, via Fontanella Borghese 56/b, 00186 Roma
Apertura al pubblico: fino al 24 marzo 2019
Orario: tutti i giorni dalle 11.00 alle 18.00 (martedì chiuso)
Ingresso libero
info@fondazionememmo.it | www.fondazionememmo.it
LABORATORI DIDATTICI (4-11 anni):
Domenica 24 marzo 2019
solo su prenotazione scrivendo a Daphne Ilari (daphne.ilari@gmail.com)
Il ricavato sarà interamente devoluto a Fondazione Theodora Onlus