FUOCO NERO: MATERIA E STRUTTURA ATTORNO E DOPO BURRI perché si mette a confronto la nota sequenza di Aurelio Amendola che fotografa Burri mentre crea una Plastica col fuoco con il grande Cellotex di Alberto Burri, appunto nero, punto di partenza della mostra.
Si disegnava dunque un panorama stimolante del dialogo degli artisti di oggi col pittore di Città di Castello, ma si apriva anche un problema: come raccontare il rapporto con Burri di molti artisti dagli anni ’50 in poi, come ricostruire il tessuto del dibattito in anni cruciali.
Prendendo spunto dalla componente strutturale dell’opera di Burri, si sono dunque individuati due percorsi sempre collegati e comunicanti, quello della ricerca sulla materia e quello della articolazione delle strutture.
Per mettere in evidenza questa vicenda si è attinto alle raccolte dello CSAC puntando, ad esempio, su alcune figure del Gruppo Origine (1950-1951), con opere di Colla, Ballocco, Guerrini, e ancora del Gruppo 1 con Biggi.
Era inoltre necessario provare a restituire le esperienze dei due centri principali della ricerca di quegli anni: Roma ad esempio con Gastone Novelli e Toti Scialoja che dialogano con Cy Twombly e con l’AbstractExpressionism americano, e, a Milano, Lucio Fontana.
Era indispensabile ricostruire dalla Lombardia a Napoli, dalla Liguria all’Emilia, le proposte di alcuni dei numerosi protagonisti della ricerca sulla materia, ed ecco le opere di Tavernari e Spinosa, di Pierluca e Morlotti, di Mandelli e Bendini, di Arnaldo Pomodoro e Zauli, di Mattioli e Padova, di Zoni, di Lavagnino e Ruggeri, di Olivieri e Vago, di Guenzi e Carrino, di Ferrari, Repetto, Chighine.
Distinto da questo filone di ricerca nel quale prevale il peso e la lunga durata della materia che la critica ha definito prevalentemente come “informale”, si pone un altro modello, della indagine sulla struttura; un percorso che è in mostra attraverso le opere di Perilli, Pardi, Garau, Toti Scialoja.
Era inoltre importante provare a definire il significato dell’opera di Burri fuori dei confini, così ecco la presenza in mostra di un pezzo di Joe Tilson e, a contrappunto, un grande collage di Louise Nevelson legato alla ricerca americana degli anni ’50, a cui si sono aggiunti un gruppo di collage della statunitense Nancy Martin attenta al filone astratto dopo Josef Albers.
inaugurazione sabato 20 dicembre 2014 ore 18.30
Salone delle Scuderie, Palazzo della Pilotta Piazzale Bodoni 1, Parma