
La mano del colosso di Costantino è stata ricomposta con il dito della collezione Campana del Louvre. E adesso e’ in mostra nell’Esedra del Marco Aurelio ai Musei Capitolini.
Si può ammirare la gigantesca mano del colosso bronzeo, ricomposta con un frammento che rappresenta le due falangi superiori di un indice.

La mano è esposta nell’Esedra del Marco Aurelio con gli altri bronzi che erano in Laterano, quale donazione al Popolo Romano da parte di Papa Sisto IV nel 1471.
L’occasione di questa grande operazione di ricostruzione è l’anniversario dei 550 anni della donazione sistina – vero e proprio atto di fondazione delle collezioni capitoline- ma anche i quasi 500 anni dalla loro separazione.
Il frammento in bronzo arrivò a Parigi nel 1860 insieme a buona parte della collezione del marchese Giampietro Campana, protagonista del panorama collezionistico romano degli anni centrali dell’Ottocento.
Negli anni recenti è stato possibile riconoscere la pertinenza del frammento al colosso in bronzo di Costantino, di cui restano ai Musei Capitolini la testa, la mano sinistra, con lacune in corrispondenza del dito indice, del medio, dell’anulare e del palmo, e una sfera un tempo sorretta dalla mano.

La conferma dell’eccezionale scoperta è avvenuta nel maggio del 2018, grazie a una prova effettuata a Roma con un modello 3D del frammento parigino. Poi è arrivata la realizzazione di un calco in vetroresina della porzione di dito e la presentazione della mano originale, con le falangi mancanti, in occasione di due grandi mostre dedicate alla collezione Campana: Un rêve d’Italie. La collection du marquis Campana, al Museo del Louvre, e A Dream of Italy. The Marquis Campana Collection, all’Ermitage di San Pietroburgo.
La prima descrizione dei frammenti del colosso bronzeo di Costantino risale alla metà del XII secolo, quando questi si trovavano ancora in Laterano. La maestosità dei resti e la preziosità del materiale sono menzionati in numerose cronache e descrizioni medioevali e quattrocentesche.
La mano con il globo (integra) e la testa, ciascuna collocata su un capitello, sono riconoscibili in un disegno attribuito a Feliciano Felice del 1465. Campeggia, al centro, la statua equestre del Marco Aurelio, fino al 1538 in Laterano.

Dopo il trasferimento in Campidoglio nel 1471, la testa colossale trova la sua sistemazione sotto i portici del Palazzo dei Conservatori.
L’ultima attestazione dell’integrità della mano è documentata da fonti entro la fine degli anni Trenta del Cinquecento. Testimonianze grafiche, di poco successive, mostrano la mano colossale separata dalla sfera e con l’indice già privo delle due falangi superiori. Il frammento oggi al Louvre, dunque, potrebbe essere entrato nel circuito del mercato antiquario romano già in questa fase molto precoce.
Nulla si sa del frammento fino alla sua ricomparsa, nella prima metà dell’Ottocento nella collezione del Marchese Campana.
Per informazioni sugli ingressi e acquisto biglietti www.museiincomuneroma.it. L’acquisto online è obbligatorio per l’accesso sabato, domenica e festivi entro il giorno prima. Per gli altri giorni è fortemente consigliata.