
E’ in arrivo la mostra di Ryoichi Kurokawa per incantare con la sua arte multisensoriale di suoni, immagini e di superba tecnologia.
Ryoichi Kurokawa inaugura con al-jabr (algebra) venerdì 14 settembre 2018 alle ore 18 alla Galleria Civica di Modena, a cura di NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media.
E’ la sua prima personale in un’istituzione italiana, e …sicuramente ci strabilierà.
Ci ritroveremo in un percorso multisensoriale di opere audiovisive, installazioni, sculture e stampe digitali, tra avanguardia scientifica e tradizione.
Quanto è importante il tempo per Kurokawa!
Lui stesso descrive i suoi lavori come sculture “time-based”, e dichiara di fondare la sua arte sullo scorrimento del tempo, dove si uniscono suono e immagine.
Il linguaggio audiovisivo di Ryoichi Kurokawa combina insieme complessità e semplicità.
Ascolteremo perciò delle sinfonie di suoni combinati con paesaggi digitali, generati al computer, e vivremo un autentico cambiamento della percezione del reale.
Se poi analizziamo il titolo della mostra al-jabr , che è la radice araba della parola algebra, troviamo il tema chiave della mostra, che è la ricomposizione delle parti in un insieme: un principio che ispira le opere in mostra attraverso gli elementi naturali, le strutture e la rielaborazione delle leggi scientifiche.
Sembra una una versione moderna e tecnologicamente avanzata del kintsugi, la tecnica ideata alla fine del 1400 dai ceramisti giapponesi per riparare le tazze e i vasi danneggiati, evidenziandone le crepe attraverso la polvere d’oro, per rappresentare la fragilità quale punto di forza.
Il kintsugi, del resto, ha le sue radici nel wabi-sabi, la visione del mondo giapponese che basata sull’accettazione della transitorietà delle cose.
Ed è proprio questa la poetica alla base delle opere di Ryoichi Kurokawa, come, ad esempio, la serie elementum (2018) di fiori essiccati, pressati e riassemblati con un intervento su vetro creato con un’ elaborazione digitale.

Oppure le grafiche astratte della serie lttrans (2018), o le sculture della serie renature::bc-class (2015) che sembrano immagini di fiori e insetti, ma, in realtà, sono un insieme di filamenti e particelle.
Le opere di Ryoichi Kurokawa sono una rappresentazione digitale del vero dove è ben visibile il processo di ricostruzione, esattamente come avviene nel Kintsugi.
Kurokawa osserva la natura attraverso l’analisi scientifica coinvolgendo persino gli istituti di ricerca. Ad esempio, per l’installazione audiovisiva unfold.alt (2016), ispirata alle recenti scoperte dell’astrofisica, Kurokawa ha chiesto la collaborazione di Vincent Minier, astrofisico dell’Istituto di ricerca sulle leggi fondamentali dell’Universo, parte della Fundamental Research Division del CEA-Irfu, Paris-Saclay di Parigi.
Nell’opera ad/ab Atom (2017) passa dal telescopio al microscopio elettronico a scansione, compiendo un viaggio nella nanoscopia.

Mentre nella scultura audiovisiva oscillating continuum (2013), unisce l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo.

L’arte di Ryoichi Kurokawa rende accessibile l’osservazione della realtà attraverso una tecnologia davvero superba.
E ora conosciamo meglio Ryoichi Kurokawa attraverso la sua biografia:
nato a Osaka nel 1978, Kurokawa è un artista audiovisivo considerato pioniere dell’arte generata con le nuove tecnologie. Dalla fine degli anni Novanta, utilizza il computer per creare installazioni e performance per collegare elementi sonori e visivi. Ha iniziato come musicista con un forte interesse verso la performance. Di recente iniziato a lavorare a sculture e stampe, sperimentando nuovi processi creativi. Negli ultimi anni l’interesse verso la scienza ha portato a collaborazioni importanti come quelle con l’astrofisico Vincent Minier del CEA-Irfu, Paris-Saclay. e con l’INL, il Laboratorio internazionale di nanotecnologia iberica.
Le sue opere sono state presentate in festival e centri d’arte internazionali tra cui Centre Pompidou (Parigi, 2018), Palais de Tokyo (Parigi, 2017), FACT (Liverpool, 2016), Biennale di Venezia (2011), Sónar (Barcellona, 2009), Transmediale (Berlino, 2009), Tate Modern (Londra, 2007), Ars Electronica (Linz, 2006), Mutek (Montreal, 2006). Nel 2010, ha vinto il Golden Nica al Prix Ars Electronica nella categoria Digital Musics & Sound Art.
NODE – festival internazionale di musica elettronica e live media è la rassegna sull’incontro delle arti visive con la musica, le arti performative, il cinema e le nuove tecnologie. La nuova edizioneè a Modena dal 14 al 18 novembre 2018 con artisti da tutto il mondo, tra i più grandi esponenti della sensibilità digitale contemporanea.
NODE è una produzione Lemniscata in co-produzione con fuse*, realizzata grazie al contributo della Regione Emilia Romagna e dell’Assessorato alla cultura del Comune di Modena. www.nodefestival.com
Galleria Civica di Modena fa parte – insieme al Museo della Figurina e Fondazione Fotografia Modena – di FONDAZIONE MODENA ARTI VISIVE, istituzione diretta da Diana Baldon e dedicata alla presentazione e alla promozione dell’arte e delle culture visive contemporanee.