
Il Museo Carlo Bilotti, Aranciera di Villa Borghese, ospita la mostra Pericle Fazzini Lo scultore del vento fino al 2 luglio 2023, a cura di Alessandro Masi, con Roberta Serra e Chiara Barbato, e i contributi in catalogo di Bruno Racine, Claudio Strinati e Salvatore Italia.
Il poeta Giuseppe Ungaretti definì scultore del vento Pericle Fazzini oggi in mostra a Roma, a 110 anni dalla sua nascita.

E’ un autore tra i più apprezzati della “Scuola romana“: nato a Grottammare (AP) il 4 maggio del 1913 e morto a Roma il 4 dicembre del 1987.
La sua arte è tra le più alte testimonianze dell’arte sacra del XX secolo.
Il sua ricerca della bellezza come svelamento del Divino, rappresenta una svolta nella ricerca plastica contemporanea, perchè traduce il testo sacro delle Scritture in un dialogo tra Fede e Arte.

In questa mostra c’è tutta l’intera vita creativa del maestro, attraverso sculture di piccola e grande dimensione – legni, bronzi e gessi – disegni e opere grafiche: dalle prime prove degli anni Trenta e Quaranta come “Donna nella tempesta” (1932) e “Sibilla” (1947) fino ai bozzetti originali della “Resurrezione” della sala Pier Luigi Nervi in Vaticano, ultimo cantiere di un artista unico dopo la Cappella Sistina di Michelangelo.

Particolarmente interessanti sono il “Ritratto di Anita” (1933), il “Giovane che declama” (1937-38), il “Ritratto di Sibilla Aleramo” (1947), l'”Uomo che urla” (1949-50) e il “Profeta” (1949), raramente esposto.

Figlio di un falegname, Pericle Fazzini conobbe la sua fama grazie al poeta Mario Rivosecchi che lo introdusse negli ambienti della Roma di Mafai, Scipione, Mazzacurati, Ziveri e della gallerista Anna Laetitia Pecci Blunt (Galleria La Cometa), che impressero una svolta all’arte in senso espressionista e antiretorico, contro ogni forma d’arte di regime e celebrativa del fascismo.
Le sculture di Fazzini, conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, trovano spazio in importanti collezioni private e pubbliche come il Moma di New York, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il Momat di Tokyo.

Un ricco catalogo (De Luca Editori d’Arte) riporta i testi di Alessandro Masi, Bruno Racine, Claudio Strinati, Salvatore Italia, Roberta Serra e Chiara Barbato. c’è anche un secondo volume, dedicato agli scritti di Fazzini, a cura dello storico della lingua italiana Giulio Ferroni.
L’esposizione, promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dalla Fondazione e Archivio Storico “Pericle Fazzini”, presenta una selezione di circa 100 opere dell’artista tra sculture, bozzetti, disegni e grafiche.
L’ingresso al Museo Bilotti è gratuito.
