PREMIO STREGA 2019 al Museo Nazionale Etrusco

0
1202
se la strega ha una scopo, la letteratura deve avere uno scopo Mostra temporanea al Museo Etrusco di Villa Giulia
se la strega ha una scopo, la letteratura deve avere uno scopo locandina inaugurazione

Il Premio Strega 2019 in questi giorni è anche in mostra al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia in Roma.

Letteratura e archeologia si affiancano e si mettono entrambe in esposizione, grazie alla sinergia tra Il Museo di Villa Giulia, la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci , Strega Alberti e la 73° edizione de Il Premio Strega.

12 libri semifinalisti del Premio Strega 2019 sono così esposti a fianco di reperti archeologi importantissimi nel Museo Nazionale Etrusco.

Nei giorni del premio letterario, è stata allestita appositamente una mostra temporanea, che unisce letteratura e archeologia, e che ha un titolo simpatico: “Se la strega ha una scopa, la letteratura deve avere uno scopo”.

L’allestimento è in una sala dedicata tra la collezione kircheriana e la collezione Castellani, proprio per esaltare il dialogo ideale fra cultura letteraria e patrimonio archeologico.

Il Premio Strega 2019 lo ha vinto da pochi giorni Antonio Scurati con “M. Il Figlio del Secolo” ( editore Bompiani).

Tuttavia, il mattatore della mostra in corso (fino al 20 luglio 2019) al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, è un reperto archeologico straordinario: una “Hydra con delfini”, a figure nere, attribuita al ‘Pittore di Micali’, datata intorno al 510-500 a.C.

Questo vaso speciale raffigura i pirati Tirreni (i Greci chiamavano così gli Etruschi) trasformati in delfini dal dio Dioniso; secondo l’Inno di Omero dedicato a Dioniso, e risalente allo stesso periodo della creazione del vaso, tra il VII e VI sec. a. C.

In particolare, questo Inno omerico narra la storia del rapimento del giovane Dioniso, ad opera di una nave di pirati Tirreni, che lo avevano scambiato per il figlio di un sovrano. Scopo del rapimento era di ottenere un forte riscatto.

Secondo la leggenda, Dioniso, una volta sulla nave, si rivelò divinità avvolgendo lo scafo e l’albero maestro con tralci di vite e di edera, tramutandosi in leone. I pirati, così, si gettarono in mare e immediatamente furono trasformati in delfini.

Il pregio figurativo straordinario di questo vaso è che il pittore ha dipinto la mutazione dei Tirreni uomo-delfino, in una sequenza continua. Come fossero fotogrammi.

E dietro questo mito si nasconde, probabilmente, una metafora relativa alla contesa tra Greci ed Etruschi per il controllo del commercio del vino nel Tirreno e nel Mediterraneo. Una competizione in cui i Tirreni, come l’archeologia dimostra, seppero prendersi le loro rivincite.

Il vaso “Hydra con delfini”, infatti, è stato realizzato da un artista etrusco per una committenza locale.

E’  un reperto archeologico straordinariamente importante perchè, oltre alla sua bellezza e vivacità è rientrato in Italia nel 2014, dal Toledo Museum of Art (Ohio, USA), recuperato dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.

E occuperà un posto prestigioso nelle collezioni permanenti del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.

Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia
Piazzale di Villa Giulia 9,
00196 Roma
+39 063226571; +39 063219698

La mostra è compresa nel prezzo del biglietto

 

 

Articolo precedenteCASA DEL CINEMA: CALEIDOSCOPIO 2019
Articolo successivoLA LUNA al Circo Massimo
Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here