SALVIFICA

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SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita. Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato (AN).
SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita. Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato (AN).

E’ un successo per SALVIFICA: la mostra che rilancia la storica Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi.

Si è conclusa da poco la settantunesima edizione della Rassegna Internazionale d’Arte | Premio G. B. Salvi, con la monografica dell’artista contemporaneo Nicola Samorì, SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita, curata da Federica Facchini e Massimo Pulini.

Ed è stato un successo: vediamo perchè.

A parte il deciso incremento di visitatori rispetto alle edizioni passate, moltissime persone, da tutta Italia, hanno visto e apprezzato le opere di Giovanni Battista Salvi e di Nicola Samorì. Il confronto inedito tra i due artisti ha richiamato anche l’interesse degli studenti delle Accademie di Belle Arti e delle classi delle scuole secondarie di primo e di secondo grado, coinvolte sia in visite guidate che laboratori didattici.

 

SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì2, tra rito e ferita. Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato (AN).
SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì2, tra rito e ferita. Palazzo degli Scalzi, Sassoferrato (AN).

L’Amministrazione comunale di Sassoferrato dice con orgoglio:

“un successo di pubblico e di critica che ci rende molto orgogliosi del lavoro fatto”  “un’operazione culturale di grande e non scontato successo, per la quale occorre ringraziare la sapiente curatela del Prof. Pulini e della Prof.ssa Facchini e la generosità dell’artista Nicola Samorì, che ha da subito aderito al progetto proposto”.

La Rassegna Salvi è la più antica manifestazione artistica italiana, dopo la Biennale di Venezia e il Premio Michetti di Francavilla al Mare; ed è al centro di un rinnovamento che rinsalda il legame tra passato e presente.

“Questa edizione ha messo in evidenza come…sia importante uscire da percorsi consolidati”

 dichiarano congiuntamente i curatori Federica Facchini e Massimo Pulini

“per attuare una revisione al passo con il tempo”.

Uno dei motivi del successo è il personaggio originario e più autorevole, Giovan Battista Salvi, messo al centro dell’indagine dei curatori.

 

SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita.
SALVIFICA. Il Sassoferrato e Nicola Samorì, tra rito e ferita.

Se le opere presentate del Sassoferrato, alcune inedite, sono state di indiscutibile pregio e valore, il progetto site specific , di Nicola Samorì, ha centrato con sapienza, perizia e anche disinvoltura, un dialogo proficuo e misterioso.

La Rassegna Salvi ha presentato una selezione di opere dell’artista romagnolo in dialogo con dieci dipinti inediti e poco studiati del pittore sentinate del XVII secolo Giovanni Battista Salvi, detto “il Sassoferrato”.

Anche Samorì ha voluto esprimere la sua soddisfazione per l’inatteso incontro con questo grande maestro dell’antico.

 …“la mostra di SALVIFICA mi ha permesso di ampliare, …il contraddittorio e fertile rapporto con l’antico. … cuore della mostra: la ripetizione. Ripetizione, ma anche concentrazione, che nella città incastonata nelle Marche ha consentito di mettere a fuoco senza deragliamenti un aspetto della mia opera …trovando nel Salvi l’istigatore perfetto.

Il Sassoferrato mi ha costretto a mettere a nudo la moltiplicazione che negli anni ha scavato una pista silenziosa nel mio fare, e Palazzo degli Scalzi è diventato per quasi tre mesi il campo di battaglia fra chi ha portato la sua pittura a una pulizia minerale e chi, invece, ha cercato di fare del minerale qualcosa di lacerato e di incarnato”.

Ripetere l’antico e ripetere il contemporaneo.


 

Informazioni:

Punto I.A.T. Sassoferrato

Tel. +39 0732 956257 | 333 7301732 – 333 7300890

iat.sassoferrato@happennines.it

https://www.sassoferratoturismo.it/mostra-salvi/

 

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Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

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