
Il tempo di ricordare streghe e demoni sta arrivando e coincide con la fine di ottobre legata al primo giorno di novembre: la notte di Ognissanti. E non è solo folklore, consumismo, o moda ignorante, perchè c’è una tradizione vicina ai riti stregoneschi.
Per questo se certa parte del mondo spirituale storce il naso o sconsiglia o addirittura interdice certi festeggiamente ha un suo fondamento.
I riti del Sabba venivano celebrati quattro volte l’anno:
2 febbraio (festa della Candelora)
1 maggio (festa della Croce)
1 agosto (festa della mietitura)
31 ottobre (vigilia di Tutti Santi)
In queste feste si innestavano anche antichi riti; c’era sempre qualcuno che impersonava il Diavolo, con la maschera bifronte. Di qui l’aspetto stregonesco e la coincidenza con la notte di Ognissanti del 31 ottobre.
C’è dunque una parte di ritualità “altra” proveniente dal paganesimo.
Ma di streghe e demoni adesso si prepara (quest’anno in tono davvero sommesso per le vicende del covid-19) la ritualità anche attraverso la tecnologia e, tra video di ogni tipo che già popolano Youtube, arriva anche Roald Dahl con Le Streghe in formato digitale (visibile praticamente su ogni piattaforma).
E questo è l’adesso che ritualizza le tradizioni di Ognissanti nella tecnologia. E’ tempo di Halloween e ne abbiamo parlato circa un anno fa.
Ma soprattutto nella letteratura non sono mancati volumi che hanno messo al centro dell’attenzione vicende di streghe e demoni. Penso al libro che sto finendo di leggere di Aldous Huxley “I diavoli di Loudun“.
Il titolo eloquente corrisponde perfettamente a un libro che parla di diavoli e possessioni, di demoni e di esorcismi in gran quantità: ne era infestato un intero monastero. Tutta la città di Loudun era coinvolta in queste pratiche incessanti di esorcismo, diventato il tema principale della loro attenzione nonostante il periodo storico fosse quello della Guerra dei Trentanni ( e in Italia, a Milano, c’era pure la peste). Era circa il 1630.
Per assistere agli esorcismi e alle scene di possessione si fomavano pellegrinaggi, veri e propri tour per assistere alle prodezze diaboliche che infestavano i corpi delle suore.
Le numerose descrizioni degli episodi di possessione e di esorcismi, fanno di questo libro quasi un’enciclopedia delle possessioni. Demoni di ogni genere, con i loro nomi propri e le loro specialità di possessioni, accompagnano il lettore per tutto il libro.
L’unico innocente che non confessa viene ovviamente bruciato sul rogo. E’ il trionfo della superstizione!
I diavoli di Loudun è un libro molto articolato, non facile, ma bello. E’ molto storicamente ricco e per questo le vicende drammatiche di streghe e demoni vengono descritte con ricchezza di particolari e lunghe digressioni. Proprio per fornire quella che era la sensazione dei tempi di allora. Storicamente non si poteva scrivere meglio.
Ma proprio perchè è grande la dovizia di particolari, questo libro può risultare pesante, di non scrorrevolissima lettura e indurre sentimenti di rabbia penosa, senso del ridicolo e indignazione.