HU_ROBOT e’ DANZA E TECNOLOGIA: IL FUTURO E’ TRA NOI!

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Danza e tecnologia Hu Robot al Teatro Vascello
HuRobot_phMichelaDiSavino

Il Balletto di Roma presenta Hu_robot al Teatro Vascello: un dialogo tra danza e tecnologia; prepariamoci al futuro esplorando la robotica e la realtà aumentata.

Il robot è in scena dal primo all’ultimo istante della performance: osserva, riprende ed elabora le immagini dei danzatori che si moltiplicano, replicati in immagini.

Il racconto della performance è una scoperta e un avvicinamento tra uomo e macchina. Prima c’è lo stupore e la paura, poi c’è un timido avvicinamento reciproco, anche il robot si avvicina con timidezza osservare i corpi umani.

Il robot sulla scena di Hu_robot è un braccio meccanico con base statica e in continua mobilità: a capo c’è una scatola con due oblò/occhi, che simula una testa umana.

Hu_robot al teatro vascello il futuro è già qui
Hu_robot al teatro Vascello foto in evidenza

L’accostamento reciproco uomo-macchina si realizza quando i ballerini simulano movenze robotiche, muovendo braccia e gambe con una geometria segmentata, meccanica e ugualmente umana. E’ una coreografia robotica.

E’ un incontro progressivo e un‘assimilazione graduale tra robot ed essere umano.

La perfomance Hu_robot al Teatro Vascello racconta l'avvicinamento graduale tra uomo e macchina
HU_robot foto 3 Mirella De Bernardi Teatro Vascello

Hu_robot racconta la storia di un avvicinamento graduale ed emozionante. Stupisce per eleganza: di scena, di coreografie, di tecnologia ed effetti scenici.

Rapiti da tanto futuro e sicuramente un po’ angosciati, noi spettatori siamo stati catapultati in un futuro dove l’interazione uomo-macchina e arte ci ha colto un po’ impreparati. E’ stata una sperimentazione di forme di comunicazione, di dialogo e d’interazione tra la nuova generazione di robot collaborativi ed esseri umani, attraverso la danza.

Per quanto ci si fosse preparati, questa performance è stata molto più di un racconto di fantascienza.

E’ stato come viverla, la fantascienza.

E’ rimasta intatta l’eleganza dell’arte tersicorea: i costumi ridotti al minimo per lasciar parlare i corpi più possibile; la luci fredde e innaturali, il robot che, come un alieno curioso e timido interagiva con i ballerini, hanno concretizzato un’esperienza fantascientifica.

Hu_robot è un’esperienza multi sensoriale nel senso pieno della parola, c’è tutto: danza, musica, luci, effetti multimediali e video. Ed e’ soprattutto un’esperienza immersiva all’interno di una dimensione infinita e impalpabile.

Il video è la proiezione degli occhi del robot: i corpi dei ballerini si muovono in scena e contemporaneamente sono proiettati sullo sfondo, ma le immagini evolvono e segnano la storia del video, da una sfocata e confusa risoluzione fino ai pixel dell’universo.

Uno sfondo che ha continuamente sorpreso con effetti che simulano il foam quantistico; quella schiuma granulare,  in movimento, nella quale siamo completamente immersi; oppure con la proiezione di sagome robotiche dei ballerini.

E’ il racconto di un’evoluzione reciproca, tra uomo e macchina.

La coreografia è contaminata dalla robotica, ma vince il corpo umano sulla macchina.

Il corpo umana è immensamente bello e vince sulla macchina in Hu-robot al Teatro Vascello nella foto di HuRobot_phMichelaDiSavino
HuRobot_phMichelaDiSavino

Il corpo umano è immensamente bello di fronte al robot. Ed e’ ancora più bello quando la ballerina danza sulle punte e con la maschera interattiva mentre la coreografia definisce la bellezza dell’umano.

L’evoluzione che racconta Hu-robot è nella percezione della realtà che ancora stiamo scoprendo. In scena c’è la scansione dei corpi che racconta la spersonalizzazione seriale e nello stesso tempo la scansione totale dell’individualità. Siamo questo nella virtualità: parte di un tutto e individui a sé.

Qual è stato l’effetto di tanta tecnologia sulla performance artistica?

Un potenziamento dell’osservazione e della percezione dell’altro attraverso la dimensione immersiva, virtuale.

E su tutto, ho visto la bellezza dell’umano vincere sulla macchina.

Il 4-5-6 ottobre venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17.

Hu_robot

Spettacolo in atto unico

Ideazione e Regia Ariella Vidach, Claudio Prati

coreografia di Ariella Vidach

in Co-Produzione con Lis Lugano In Scena
Ariella Vidach Aiep / Avventure In Elicottero Prodotti

con il Sostegno di Mibact | Next Regione Lombardia
Comune Di Milano | Decs Canton Ticino Swisslos, Comune di Lugano

Disegno sonoro e programmazione audio max/msp

Paolo Solcia, Riccardo Santalucia e Alessandro Perini

Disegno luci Stefano Pirandello

Programmazione grafica vvvv Sebastiano Barbieri

Realtà aumentata e visione robotica Giovanni Landi

Scenografia ed elementi visivi Claudio Prati

Designer elementi UR10 Gisto – Alessandro Mason

Drammaturgia Ariella Vidach e Claudio Prati in collaborazione con Enrico Pitozzi

Maitre/assistente alle coreografie Anna Manes

Assistenza alla programmazione UR10 Massimiliano Davi /Max Effects

I coreografi e i registi:

Ariella Vidach / Coreografa e danzatrice Nata ad Umag (Croazia), si forma nella New York degli anni Ottanta con i protagonisti della danza postmoderna americana da Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, a Steve Paxton e Bill T. Jones. Inizia la sua produzionelì con la realizzazione di performance presentate anche in Europa.

Nel 1996 costituisce a Milano la compagnia di danza Ariella Vidach – AiEP, con la quale produce performance multimediali con interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia.

Dal 2015 realizza numerose produzioni: .Mov, presentata in occasione dei mondiali di ciclismo di Mendrisio, Relais, Bodhi, Vocset, selezionato alla NID 2014 Piattaforma della danza italiana, e ID, commissionato dall’Istituto Italiano di Cultura a New York e presentato all’interno di European Dreams, per la promozione della danza europea negli Stati Uniti. Realizza molti progetti site specific in collaborazione con Urban Experience e all’interno della mostra Body Worlds Carnem presso la Cattedrale della Fabbrica del Vapore.

Continua la sua attività di ricerca e produzione e l’impegno nella divulgazione del rapporto tra danza e tecnologie interattive.

È attiva anche nel sostegno dei giovani autori con il progetto residenze NAOCREA (2009-2017), di cui è direttrice artistica. Nel 2016 realizza lo spettacolo Temporaneo Tempobeat e collabora con artisti di rilievo come Moni Ovadia e Studio Azzurro per lo spettacolo Delfi Cantata. Nel 2017 crea la performance HABITdata e collabora con CAREOF e Nico Angiuli per il progetto The Tool’s Dance, vincitore del Bando MigrArti 2017 del MiBACT. Vive a Milano, dove insegna alla Scuola Paolo Grassi e all’Accademia di Belle Arti di Brera.

Claudio Prati / Videoartista e regista Nato a Berna nel 1954, dopo il diploma cantonale di Ginnastica e Sport presso il politecnico federale di Zurigo, frequenta dal 1982 al 1986 l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, diplomandosi in scultura con il prof. Alik Cavaliere, e la scuola del Piccolo Teatro nel corso specializzazione mimo e pantomima. Dal 1986 al 1988 studia alla New York University con il prof. Peter Campus nei corsi M.A di Videoart e Special Project Mixed Media. Studia Contact Improvisation presso il Movement Research e il PS122, e danza contemporanea negli studi di M.Cunnigham e A.Nikolais, partecipando ad alcune performance della compagnia di Elisabeth Streb e Yoshiko Chuma. Nel 1988 ritorna in Europa e fonda a Lugano l’associazione culturale Avventure in Elicottero Prodotti (AiEP) con cui produce performance multimediali e organizza rassegne, workshop di teatro, danza e nuove arti visive. Nel 1996 crea con Ariella Vidach la Compagnia Ariella Vidach – A.i.E.P., con cui produce spettacoli e performance interattive presentate in numerosi festival europei. Realizza come regista diversi lavori di video danza, come Elicon Silicon (1994), Exp (1997) e altri co-prodotti dalla RSI come E-motions (2000 menzione speciale al festival Coreografo Elettronico di Napoli), Les Buffers (2003) Cromosonic (2007). Dal 2005 cura la regia di Meet The Media Guru, una rassegna che presenta le personalità culturali internazionali più significative del nostro tempo. Guida dal 2005 al 2011, come capofila per la svizzera, i progetti Interregg INnet e Tec Art Eco, laboratori, seminari e festival dedicati al rapporto tra performance, teatro, danza, multimedia, interattività ed ecologia. Tra il 2009 e 2011 è condirettore artistico dei progetti NAO Nuovi Autori Oggi impegnandosi nella promozione e diffusione dei saperi legati alle nuove tecnologie alle nuove generazioni di autori.

Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello. Oppure fermata della metro Cipro e Treno Metropolitano fino a Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello

Teatro Vascello

Via Giacinto Carini 78

Cap 00152 Monteverde Roma

Biglietti: intero euro 20, ridotto over 65 euro 15, ridotto under 26 euro 12.

www.teatrovascello.it

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Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

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