
Dolore sotto chiave e Sik-Sik l’artefice magico sono due atti unici di Eduardo De Filippo, riuniti sotto la regia di Carlo Cecchi, al Teatro Argentina in Roma dal 10 al 23 dicembre.
Sono considerati due gioielli della produzione di Eduardo e rappresentano una riflessione sul mondo teatro quale metafora della vita.
Eduardo: grande maestro del teatro, funambolo e innovatore della scena per tutto il Novecento.
Carlo Cecchi gli restituisce tutta l’amarezza e tutto il realismo di quella capacità di graffiare che lui possedeva anche con una sola, fulminante, paradossale invenzione.
Il primo atto unico Dolore sotto chiave è un gioco beffardo sul senso della morte, ma portato in scena con una irresistibile comicità, quella tipica del senso tragicomico di Eduardo.
Dolore sotto chiave nasce, in realtà, come un radiodramma nel 1958 con Eduardo e la sorella Titina nei ruoli dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso.
Poi due volte a teatro, con Regina Bianchi e Franco Parenti nel 1964, per la riapertura del Teatro San Ferdinando di Napoli, e nel 1980 con Luca De Filippo e Angelica Ippolito.

Sik/Sik l’artefice magico, l’altro atto unico scritto nel 1929, è uno dei capolavori del Novecento.
“Come in un film di Chaplin” – racconta Cecchi – “è un testo immediato, comprensibile da chiunque e nello stesso tempo raffinatissimo.
Eduardo usa il napoletano in equilibrio perfetto con l’italiano.
Sik -Sik (in napoletano, “sicco” secco, magro e, come racconta Eduardo, si riferisce al suo fisico) è un illusionista maldestro e squattrinato, che si esibisce in teatri di infimo ordine, con la moglie Giorgetta e Nicola.

Una sera il compare non si presenta per tempo e Sik Sik decide di sostituirlo con Rafele, uno sprovveduto, capitato per caso in teatro.
Quando si ripresenta Nicola, poco prima dello spettacolo, e le due “spalle” del mago litigheranno, i numeri di prestigio finiranno in un disastro; l’esibizione si rivelerà così tragica per il finto mago, ma esilarante per il pubblico.
E’ un esempio di analisi critica nel gioco del “teatro nel teatro”, attraverso la contrapposizione tra realtà e finzione, qui oltre il semplice vita/forma.
Due anime artistiche vigorose si saldano così sulle tavole del palcoscenico, quale “specchio” dove la realtà si riflette nella finzione, e viceversa.
Carlo Cecchi, dopo aver frequentato, all’inizio degli anni Sessanta, l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica come allievo attore, dal 1968, anno di fondazione del suo proprio teatro, ha diretto molti spettacoli e recitato molti ruoli.
Il borghese gentiluomo e Il misantropo di Molière (con le traduzioni di Cesare Garboli), Woyzek e Leonce e Lena di Büchner, Il bagno di Majakovski, L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello, Il compleanno di Pinter, Finale di partita di Beckett, e molti lavori di Shakespeare, fra cui una trilogia: Amleto, Sogno di una notte d’estate, Misura per misura.
Con il Teatro Stabile delle Marche (oggi MARCHE TEATRO), di cui è artista di riferimento dal 2003, ha in repertorio: Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello, Tartufo di Molière, Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene e mangiare con me di Thomas Bernhard, Sik Sik l’artefice magico di De Filippo e Sogno di una notte d’estate di Shakespeare, il dittico Troppo sbronzo da dire ti amo? di Caryl Churchill e Prodotto di Mark Ravenhill. In tutti questi spettacoli Cecchi è protagonista e regista.
Come attore ha interpretato nel 2013 La serata a Colono di Elsa Morante diretto da Mario Martone prodotto dalla Fondazione Teatro Stabile di Torino, Marche Teatro e Teatro di Roma. Per questo spettacolo è stato premiato con l’UBU come miglior attore protagonista. Sempre come regista e attore con Marche Teatro ha portato in scena negli ultimi anni ne La dodicesima notte di William Shakespeare (co-prodotto con Il Teatro Franco Parenti) e Enrico IV di Luigi Pirandello.
Teatro Argentina
Carlo Cecchi
Dolore sotto chiave e Sik-Sik l’artefice magico
due atti unici di Eduardo De Filippo
regia Carlo Cecchi
con Carlo Cecchi, Angelica Ippolito, Vincenzo Ferrera, Dario Iubatti, Remo Stella, Marco Trotta
produzione Marche Teatro, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Elledieffe
fino al 23 dicembre 2021
martedì e venerdì ore 20.00, mercoledì e sabato ore 19.00,
giovedì 16 ore 17:00, giovedì 23 ore 19.00
domenica ore 16.00 | lunedì riposo
durata 45’ e 35’, con intervallo
GREEN PASS obbligatorio