
I Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello si muovono sul palco del Teatro Ghione fra tradizione e innovazione.
E’ difficile sfiorare l’architettura teatrale, complessa e affascinante, di Pirandello.
Anche perchè nei Sei personaggi in cerca d’autore c’è la sintesi delle poetiche sull’identità e sulle maschere (personaggi) del teatro pirandelliano.
Qui, al Teatro Ghione, la regia di Claudio Boccaccini ha funzionato bene nello sforzo di fare un riadattamento contemporaneo, e non troppo osato. Pirandello è senza tempo.
Al di là del linguaggio che Boccaccini ha voluto rendere attuale, superando certe forme dell’italiano dell’epoca (siamo nel 1921), lo sforzo di regia ha lasciato inalterato il costume (anche in senso letterale) e la mentalità dei Sei personaggi in cerca d’autore.
Come dei figli in cerca di un padre, i Sei irrompono sul palcoscenico del Teatro Ghione da una scenografia semplice, ma di effetto; con un ottimo uso delle luci e dei colori, specialmente quelle blu freddo. Mi sembra meno riuscito il verde nella scena del giardino.
Ma quello che conta è la suggestione dell’arrivo e dell’uscita di scena dei Sei personaggi, come degli spettri vivi-non vivi. Come fossero ombre.
E’ chiaro che l’idea geniale di Pirandello, di scorporare la vita scenica dei Sei personaggi dal loro stesso autore, e far sì che vivano di vita loro alla ricerca di chi li possa interpretare, è insuperabile.
Per questo motivo credo che la regia di Claudio Boccaccini abbia insistito sugli aspetti comuni contemporanei solo riferiti al capocomico e ai commedianti, di fronte al dramma dei Sei personaggi che vivono, invece, di una loro vita letteraria e infinita.
Infatti un progetto letterario è qualcosa di infinito, come un’idea o un personaggio, ed è questa l’idea che mi affascina. Per questa ragione, è la poetica di Pirandello a vincere, comunque.
E pure se in questa ottima versione e riadattamento teatrale, alcuni passi mi sono sembrati un po’ insistiti e prolissi, e se l’idea di denundare la figliastra perduta nel bordello, fino a mostrarla in topless, può essere stata azzardata, nel complesso tutto ha funzionato benissimo.

Perchè l’innesto dei Sei personaggi immaginari, teatralmente vivi insieme agli attori reali ma vuoti, ha raccontato tutto il dramma che Pirandello vuole raccontare.
Sono dei drammi profondi e umani, alla fine pure irrisolvibili, che finiscono in tragedia ma che sono condannati a rivivere in eterno.
Questo perchè i personaggi letterari vivono per sempre e non seguono più il loro autore.
Eppure qui l’autore viene cercato disperatamente dai personaggi che ha creato ma ai quali non ha dato un’opera. Lorovogliono esprimere la propria sostanza creativa e, quasi fosse un rito di espiazione, hanno bisogno e urgenza di raccontare la loro storia.
Mi pare proprio che in questa edizione si realizzi pienamente il teatro nel teatro e allora non sono d’accordo con il regista Claudio Boccaccini che dice di poter escludere con sicurezza il meccanismo del teatro nel teatro, trito e ritrito.
Proprio quello che voleva superare, per fortuna, non lo ha superato. Ed è un fatto di scena il teatro nel teatro.
La sovrapposizione dei due teatri è evidente quando si accostano i due gruppi: i sei personaggi e il capocomico con la compagnia. In questa versione diretta da Boccaccini i due teatri sono differenti per epoche e marcano, per costumi e per drammi, proprio questa differenza.
Il punto di raccordo tra i due teatri è nella riflessione filosofica e psicologica della ricerca di un’identità e della vita dei personaggi che, come le maschere come nel teatro antico, mostrano i due aspetti irrisolti e i irrisolvibili tra realtà e finzione.
Quando i Sei personaggi in cerca d’autore si dissolvono, dopo aver recitato il loro dramma, la piéce si conclude con nome di Luigi.
Ed è così che Pirandello mette la sua firma, nel dramma e nella tragedia teatrale che ci rende così orgogliosi di averlo nel nostro patrimonio letterario.
SEI PERSONAGGI IN CERCA D’AUTORE
di Luigi Pirandello
con Felice Della Corte, Silvia Brogi, Gino Ariuso
e con Francesca Innocenti, Gioele Rotini, Marco Lupi, Titti Cerrone, Luca Vergoni, Andrea Meloni,
Jessica Agnoli, Fabio Orlandi
regia Claudio Boccaccini
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