WORLD PRESS PHOTO 2019

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Jerzy Brinhof (responsabile mostre e curatore della World Press Photography di Amsterdam) mentre osserva l'opera vincente di John Moore Crying girl on the border (Claudio Panunzi Ph)
Jerzy Brinhof (responsabile mostre e curatore della World Press Photography di Amsterdam) mentre osserva l'opera vincente di John Moore Crying girl on the border (Claudio Panunzi Ph)

Il World Press Photo 2019 espone in prima mondiale le 140 foto finaliste del concorso, in mostra dal 25 aprile al 26 maggio 2019 a Roma, a Palazzo delle Esposizioni.

World Press Photo (quest’anno alla 62^ edizione) è il prestigioso contest di fotogiornalismo che premia ogni anno i migliori fotografi professionisti dal 1955.

La mostra è:

ideata da World Press Photo Foundation di Amsterdam

organizzata dall’Azienda Speciale Palaexpo

in collaborazione con 10b Photography.

Quest’anno ha vinto John Moore con Crying Girl on the Border.

Nello scatto una bimba si dispera mentre lei e la madre, originarie dell’Honduras, vengono arrestate, il 12 giugno 2018, in Texas, alla frontiera statunitense di McAllen. Un’ immagine che è diventata immediatamente “virale” dopo la sua pubblicazione.

 

John Moore Undocumented: Immigration and the Militarization of the United States-mexico Border
John Moore Undocumented: Immigration and the Militarization of the United States-mexico Border

Francesco Zizola (vincitore del World Press Photo 1996 e direttore creativo di 10b Photography) commenta lo scatto vincitore di John Moore come un’immagine giornalisticamente efficace e umanamente struggente. Capace di sintetizzare, in un attimo, una certa politica miope di fronte alle grandi sfide. E ancora Zizola, definisce John Moore un fotogiornalista sensibile e attento alla dignità dei soggetti.

Francesco Zizola World Press Photo 2019 (Claudio Panunzi Photo)
Francesco Zizola – direttore artistico 10bPhotography – World Press Photo 2019 (Claudio Panunzi Photo)

Pieter Ten Hoopen ha vinto, invece, il premio World Press Photo Story of the Year con lo scatto The Migrant Caravan, in cui un gruppo di persone corre verso un camion per ottenere un passaggio dal Messico agli Stati Uniti, il 30 ottobre 2018.

Pieter Ten Hoopen_Agence Vu_Civilian Act_Online
Pieter Ten Hoopen_Agence Vu_Civilian Act_Online

Quest’anno in mostra c’è anche la sezione Digital Storytelling che racconta gli eventi cruciali del nostro tempo attraverso una serie di video.

Il regista Matteo Delbò con il suo video Ghadeer 3^ classificato Digital Storytelling Breve (Claudio Panunzi Ph)
Matteo Delbò, videomaker – 3^ premio Short Digital Storytelling  (Claudio Panunzi Ph)

E Cesare Pietroiusti , il Presidente dell’Azienda Speciale Palexpo, dichiara infatti che World Press Photo, la rassegna internazionale più importante di fotografia, restituisce e rende visibile il volto dell’umanità attuale. La fotografia evidenzia le grandi verità della storia; esplora tensioni, conflitti, disperazioni e gioie negli angoli più remoti del pianeta. La fotografia sa allargare i nostri sguardi e rimettere in discussione i nostri punti di vista. Ci spalanca dimensioni di pluralità, di accoglienza e apre alla consapevolezza.

L’intera esposizione del World Press Photo 2019 è, nel suo insieme, un documento storico che racconta le mille sfaccettature della contemporaneità. Sono immagini che trascendono le differenze linguistiche e culturali e che comunicano la storia di oggi con una immediatezza formidabile, come soltanto la fotografia sa fare.

E questi sono i numeri del concorso: 4783 fotografi partecipanti e provenienti da 129 Paesi per 78801 immagini.

43 sono finalisti e protagonisti in mostra, tra cui 14 sono donne, con un aumento del 32% rispetto al 2018!

Da quest’anno è stata introdotta la nuova categoria Ambiente che ha sostituito la precedente Vita Quotidiana. Perchè? Jerzy Brinhof, il giovane curatore, ha spiegato che, mentre il tema della vita quotidiana si trova, comunque, in tutte le sezioni della mostra, la nuova sezione del topic Environment (Ambiente), sensibilizza, invece, sul tema urgente e cruciale dell’impatto ambientale da parte dell’uomo.

Per la Sezione Ambiente abbiamo incontrato Nadia Shira Cohen 2^ Premio Categoria Ambiente Photo Contest. Nata a Boston nel 1977, residente in Italia dal 2007, è approdata al fotogiornalismo per la sua natura irresistibilmente curiosa verso il mondo. Lei dice che i suoi scatti non sono minaccianti e in questo rivela la sua natura femminile, forte e sensibile.

Nadia Shira Cohen con i suoi scatti 2^ premio Ambiente Reportage (Claudio Panunzi Ph)
Nadia Shira Cohen,  fotogiornalista-  2^ Premio categoria Ambiente Photo Contest (Claudio Panunzi Ph)

 

La mostra si sposterà poi a Matera (Capitale della Cultura 2019) e in autunno sarà a Ferrara durante il Festival di Internazionale.

 

WORDL PRESS PHOTO 2019

Palazzo delle Esposizioni

25 aprile 2019 – 26 maggio 2019

Promossa da Roma Capitale – Assessorato alla crescita culturale

Ideata da World Press Photo Foundation di Amsterdam

Organizzata da Azienda Speciale Palaexpo in collaborazione con 10b Photography

Orari domenica, martedì, mercoledì e giovedì: dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato: dalle 10.00 alle 22.30; lunedì chiuso. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura.

Informazioni e prenotazioni singoli, gruppi e laboratori d’arte tel 06 39967500

www.palazzoesposizioni.it

Biglietto Intero euro 10,00 ; Ridotto euro 8,00.

Il relax (Claudio Panunzi Ph)
Il relax visto dal fotografo inviato (Claudio Panunzi Ph)

 

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Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

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