
Nella nostra rubrica book in progress 2 stiamo leggendo “L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello” e siamo arrivati al capitolo 13.
Il nostro book in progress 2 e’ un saggio divulgativo del neurologo Prof. Oliver Sacks: è considerato un classico per come è scritto, e per la facilità di comprensione anche verso i non addetti ai lavori.
Ma il tema è tosto: il disagio mentale, infatti, si evita quasi sempre, tranne quei casi che finiscono per incuriosire, ma in sostanza, chi non ha problemi (e nessuno in senso assoluto può dirselo) se ne tiene a distanza.
Invece io no: l’ho voluto leggere e addirittura proporre come libro protagonista della rubrica di lettura virtuale “Book in progress2“.
Ora passiamo subito al capitolo 13 che si intitola Sì, Padre-Sorella.
Qui incontriamo una paziente spiritosa, pungente, che si perde tra mille giochi di parole: è anche veramente, molto superficiale.
Ma cos’ha?
Lei è capace di risponde in un attimo: sì padre, sì sorella, sì dottore! Tutti diventano concetti intercambiabili.
Lei dice di riconoscere i criteri, ma è come se non avessero valore, nessun significato. Ed è questa insignificanza, questo nulla, che pare non disturbarla.
Ma se il mondo si equivale, a cosa si è ridotto per lei? E ne è sconvolta?
La “spiritosite” di cui parlano i neurologi tedeschi, che affligge questa paziente protagonista del capitolo 13, è veramente qualcosa di tragicomico e paragonabile, come dice il prof. Sacks, al Funes di Borges o al poema Dunciad di Alexander Pope.
C’è sempre una commistione di comico e di tragico in tutto ciò che è percepiamo come strano e che non riconosciamo: la stravaganza ad esempio, nel senso di ciò che sta fuori dal centro, e quindi dal punto di equilibrio, finisce sempre per incuriosire, per strabiliare e spaventare.
Il Book in progress 2 prosegue e potrete unirvi al gruppo virtuale in qualsiasi momento: si segue attraverso i post e si legge qui:
