COME SCELGO I LIBRI DA LEGGERE?

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Come scrlgo i libri da leggere? Mycultureinblog dice la sua
Biblioteca per scegliere i libri da leggere

L’offerta di libri da leggere, fuori e dentro il web, è vastissima, un mare magnum. Come orientarsi al meglio?

Vi suggerisco come scegliere le letture.

Sto pensando alle scelte per le letture del tempo libero: quelle che rappresentano la distensione e che sono scelte di libertà.

Quando siamo fuori da costrizioni professionali, di aggiornamento o di approfondimento, ci sentiamo liberi di scegliere, ma il rischio è di non centrare il libro giusto.

Qual è il libro giusto?

Il libro giusto è quello che è giusto nel momento stesso in cui lo scegliamo, per quello che siamo e per quello che stiamo vivendo. E’ il libro che ci dà le risposte che vogliamo, che ci trasporta dove vorremmo essere e ci appartiene.

Parto da una premessa generale.

Non si può prescindere dai classici, nè dai contemporanei. I primi garantiscono tutto: qualità lessicale, tematica e sviluppi letterari. Sono come premesse imprescindibili: quasi fossero le nostre radici, necessarie per capire dove ci troviamo e in quale direzione ci stiamo dirigendo.

Non si può prescindere dalle letture classiche. La domanda poi è: chi stabilisce se un libro sia un classico? Rispondo: le scuole, le Università, le critiche e le riviste di prestigio.

Però affidarsi soltanto ai classici comporta il rischio di perdere di vista la contemporaneità.  L’immersione nella storia attuale, ora che stiamo vivendo una rivoluzione tecnologica di portata enorme, diventa indispensabile.

Anzi, comincio a pensare che i grandi cambiamenti della tecnologia che sono in corso, ci facciano leggere i classici con un altro senso, perchè i cambiamenti sociali sono talmente profondi, da alterare i parametri utilizzati per leggere la classicità.

Per questo vi dico che mi sembra necessario alternare le letture, tra classico e contemporaneo.

Come sceglierei libri?
un libro classico e un libro contemporaneo

E per classico intendo quello vero, le pubblicazioni che hanno segnato un solco nella nostra letteratura e in quella mondiale: mi viene subito in mente l’eccezionale modernità di Shakespeare, che sembra non impallidire mai.

Ma penso anche a quella letteratura contemporanea che sta tentando di codificare un’epoca di transizione (la nostra) così difficile che pare stia scardinando persino i più recenti parametri elaborati nel Novecento. Infatti, molte certezze, molti punti di stabilità che sembravano raggiunti, oggi sembrano non funzionare più e mostrare la loro prima ruggine.

E se dobbiamo leggere contemporaneo, sarà bene anche spaziare su generi differenti, come dai romanzi alla saggistica. Diffido delle letture monocordi, perchè nei libri la varietà di genere regala un valore in più.

Persino la fantascienza fa fatica ad adeguarsi ai nostri tempi, e allora un Asimov o un Bradbury, considerati i profeti del contemporaneo, si contrappongono alle fatiche di chi deve scrivere oggi di futuro, perchè il futuro è già qui.

Penso anche alla robotica, che ormai sta entrando nell’arte e persino nella danza contemporanea. Se dovremo convivere tra bracci meccanici forse anche le storie dovranno adeguarsi a queste masse robotiche, sfoderando la maggiore fantasia possibile.

Possiamo prescindere dalle letture contemporanee? Non credo, e penso anche a quelle letture che snodano argomenti più leggeri, di sentimenti, di coppie, di amore, ma soprattutto a quelle che fanno riferimento a preoccupazioni sociali e ambientali.

Credo non si possa prescindere dall’alternare classico e contemporaneo.

Questo vale anche nella politica, scienza così in difficoltà, nell’inseguire esigenze completamente nuove che inesorabilmente si stanno affacciando. Sì, tra i saggi contemporanei ci metto anche i libri di politica, quella contemporanea, che fa i conti con il presente, e sono conti che spesso non tornano.

Ma se il fatto di alternare libri classici a libri contemporanei vale per le letture che scegliamo liberamente, un altro discorso è quello delle letture per aggiornamento professionale o per studio.

Queste sono scelte obbligate, ma anche necessariamente formative  e altrettanto preziose per la costruzione della nostra personalità letteraria. Spesso anche coinvolgenti.

Fin qui vi ho dato dei suggerimenti personali, basati sulla mia esperienza diretta, perchè ho visto che alternare classico e contemporaneo regala una sorta di atleticità mentale!

Ma per concludere vi lancio subito due proposte:

Libro (ultra) classico: Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust (Tutti i volumi)

Libro contemporaneo: La grande storia del tempo: Guida ai misteri del cosmo di Stephen W. Hawking

E buone letture!

 

 

 

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Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

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