“HEIMAT” per la GIORNATA DELLA MEMORIA

1
2772
HEIMAT DI NORA KRUG PER ONORARE LA GIORNATA DELLA MEMORIA
Heimat di Nora Krug

Per onorare il 27 GENNAIO, la Giornata della Memoria (delle vittime dell’Olocausto), ho scelto HEIMAT di Nora Krug.

E’ una prospettiva coraggiosa, e tedesca, di colpa e di autocoscienza. Non è solo un libro, ma è una graphic novel di gran pregio grafico e di notevole contenuto documentaristico.

Il titolo Heimat è un termine intraducibile in senso letterale, che però spiega le ragioni intime di Nora Krug, che riflette sul suo essere tedesca e fa i conti con la propria identità e con la storia della propria famiglia.

Quale può essere l’identità di una tedesca che vive e lavora (apprezzatissima) a New York, e ha sposato un ebreo?

Nora Krug deve fare i conti con il passato.

Heimat è oggettivamente un bellissimo libro, un collage colorato a pastelli e con un lettering elegante, tipico dei libri per bambini. Ma i toni evanescenti e teneri dei pastelli colorati e i collage stile “journaling“, si sostanziano, invece, in un racconto familiare e personale molto doloroso.

Non è stato facile -dice Nora Krug- raccogliere questo materiale ( fotografie, documenti, bilgietti, disegni, quaderni, testimonianze…).

“Ma è stato un processo importante vedere le cose in faccia”.

Heimat è stato un difficile processo di scrittura e ancora di più lo è stato trovare un equilibrio tra sincerità e coraggio di parlare alla propria gente.

E’ stato un percorso lungo; ci sono voluti 6 anni per scriverlo: 2 anni di ricerca, 2 di scrittura e 2 di disegno. E’ un libro di estrema attualità, soprattutto se si pensa ai casi di contemporaneo rigurgito antisemita, i quali dimostrano come la Memoria storica sia di brevissima durata.

Nora ha detto in videoconferenza (qualche giorno fa alla Casa della Memoria  e della Storia di Roma) che Heimat è stato accolto con grande favore, in un reading in Germania, nelle fasce dei 20/30 enni e, ben accolto anche nel suo liceo. Però, i giovanissimi non si sentono più colpevoli pur avvertendo il senso di responsabilità.

Ma Heimat è davvero un termine intraducibile?

Matteo Stefanori ( storico e Dottore di ricerca all’Università “La Sapienza”) lo ritiene intraducibile nel senso che rappresenta un concetto aperto con ampi riferimenti culturali.

La traduzione di patria non è sufficiente, perchè Heimat è qualcosa di più: è la coscienza di appartenere a un popolo ed è un termine apprezzabile solo se vuol dire superamento dei confini.

“La storia nel sangue e la vergogna nei geni” 

Così scrive Nora Krug, ossessionata dall’imbarazzo e dal senso di colpa (collettivo) di una nazione. Lei, che da ragazza si cuce addosso la stella gialla per solidarietà al popolo ebraico; lei, che in gita scolastica, documenta tutto con la macchina fotografica di fronte a un campo di concentramento; lei che si sforza continuamente di capire.

In Heimat, Nora disegna forme di ragionamento; le colora e le assembla in un collage.

Affronta una memoria pesantissima quasi prendendola di petto.

Come quando nel compito in classe della terza liceo, seziona microscopicamente un discorso di propaganda nazista di Hitler: scrive note, glosse, frecce, rimandi e commenti, quasi compulsivamente.

C’è “un che di intimo e di agghiacciante” in questa graphic novel.

La lingua tedesca, che un tempo era poetica, ora diventa pericolosa: qualcuno l’ha rassicurata; qualcuno le ha sputato addosso a Brooklyn, mentre parlava in tedesco.

“Essere tedesca è la nostra condanna a vita”.

Il disagio non vuole saperne di sparire: Nora sente su di sè l’angoscia esistenziale di una nazione, anche se vive in America ed è sposa di un ebreo.

Se la sua zia Karin le diceva “basta dire che sei olandese” a Nora non basta e, soprattutto, non vuole.

Heimat è il suo dolore e la sua consolazione; perchè il senso di appartenenza alla Germania è commisto di dolore e di imbarazzo. La ricerca dell’identità è la sua ricerca tra le cose, nei cassetti, tra le fotografie e i racconti dove ne vede gli angoli più oscuri.

Credo che Heimat sia una graphic novel di natura fortemente storica, perchè racconta la scoperta delle fortissime contraddizioni di un popolo ed è un bellissimo omaggio alla Memoria. E’ il racconto dello spaesamento di un popolo che riflette sulle proprie responsabilità.

Nora è lucida quando le racconta, perchè possiede quella forte dimensione etica tedesco-luterana, ma alla fine non riesce a trovare risposte.

Ma forse una risposta l’ha trovata e io l’ho intravista nella pagina delle “Cose tedesche” n°1 Hansaplast, quando scrive (e interpreto metaforicamente):

“E’ il cerotto più adesivo del pianeta e quando lo strappi per guardare la cicatrice, senti male”.

Nora Krug scrive Heimat una graphic novel in cui racconta un lungo percorso di ricerca storia familiare e personale
Notra Krug Heimat pagina su Hansaplast

Perchè: è un libro di ottimo valore grafico e di notevole memoria storica.

Articolo precedenteUN’IPOTESI SU FEDERICO FELLINI
Articolo successivoCARMEN CONSOLI festeggia 20 anni di “STATO DI NECESSITA’”
Ciao, sono Emanuela, donna, moglie, madre e blogger con studi classici e formazione giuridica, eclettica per natura e per destino, “nerd” quanto basta.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here