
“Uno più uno fa uno” di Valentina Casadei è il titolo della sua raccolta di poesie e di un racconto poetico. E non è questione matematica, ma soprattutto una questione poetica.
Sì, perchè l’amore che si spezza in due è un affare poetico: di dolore e sofferenza.
Leggere questa poesia dalla stravagante somma matematica, ci fa piombare in realtà nell’intimo dell’autrice, dei suoi pensieri e dei suoi amori; sono in gioco tutti i suoi stati d’animo.
Provo sempre un leggero imbarazzo a leggere i versi dei poeti, come se mi approfittassi delle loro opere per conoscere i lati più intimi della loro anima, come se la volessi scrutare indebitamente.
Eppure Valentina Casadei non sembra proprio avere timori o reticenze quando scrive la poesia della raccolta Uno più uno fa uno. Perchè è così ricca di similitudini, e di confronti con la natura, che lei sembra muoversi con disinvoltura tra le righe dei versi che sono versi liberi, come il suo pensiero.
Non è facile essere poeti contemporanei, bisogna avere coraggio e lei ne ha.
Ci sono versi bellissimi carichi di espressività che sanno evocare colori, odori e sapori. Come quando il caldo è di un’aridità gialla, che ti sembra di masticare la polvere in bocca. O come quando il suo pensiero diventa d’asfalto e ci senti tutta la pesantezza fredda delle strade.
Sfusa come una caramella, dice di se stessa: espressione originale, bella ed evocativa.
Nella raccolta Uno più uno fa uno ci sono infinite espressioni innovative, impossibile analizzarle tutte, meglio gustarle attraverso la lettura dei versi, magari declamando in privato, senza pubblico, che sia solo il proprio percorso emozionale.
La poesia contemporanea della giovane Valentina Casadei, classe 1993, suona rock intimo, questo il suo linguaggio. Un fraseggiare nuovo, in parte complesso e in parte semplice, molto personale.
Ma perchè Uno più uno fa uno per Valentina Casadei?
Perchè un amore si è spezzato come un cracker, e le due metà, adesso, ne compongono uno solo.
L’amore di un tempo diventa dolore irrisolto, traumatizzato tra chi parte e chi resta. Alcuni ultimi versi sono: un boulevard vuoto, non avevamo padroni e ….muoio d’attesa.
E’ una descrizione contemporanea della fine di un amore, ci sono gli elementi di una vita che è attuale e che i giovani conoscono perfettamente, come il senso di quel cracker che si spezza e che segna la fine, sentimentale, fisica e onomatopeica.
La parte più innovativa di questa raccolta di poesie di Valentina Casadei, Uno più uno fa uno, è la seconda parte che snoda versi in forma prosaica, con un racconto sperimentale dal titolo tu ed io (racconto poetico) che sviluppa la vicenda di un amore in crisi.
Qui gli elementi quotidiani e del tutto prosaici (un volantino di supermercato che offriva sconti per cestini di fragole) vengono declinati in poesia e cosi’ il racconto si legge come fosse prosa, ma in realtà è una successione di versi.
Il racconto è scritto come fosse una sceneggiatura che descrive passo passo gesti e pensieri dei protagonisti. Le angosce e i drammi delle parole non dette, le incomprensioni e i silenzi interminabili; come fosse un film francese dove si scandisce il dramma dell’incomunicabilità.
Il muro che si alza nella coppia fa soffrire e riempie di silenzi il ritmo delle giornate. Sono silenzi forzati, gonfi di parole e rabbie, una battaglia delle loro antitesi, come scrive Valentina Casadei.
Lei racconta con semplicità e passione vigorosa questi momenti di incrinatura della coppia:
ieri piangevo,
oggi fuggivo,
domani speravo
Il crescendo della tensione scandisce pensieri e sentimenti di lui e lei, anzi di tu ed io come si intitola il racconto poetico, a cui possiamo riconoscere due grandi pregi. Il primo è la ricerca letteraria innovativa, che a me sembra riuscita, e poi il crescendo della tensione con un epilogo giusto, esatto.
La fine giusta di questo racconto gli rende contezza di tutta la trama, che è fatta di versi e si legge come fosse poesia.
Ed è raro trovare un epilogo perfetto nei racconti!
VALENTINA CASADEI
(Lugo, Ravenna, 1993)
È una sceneggiatrice che vive fra Parigi e Bologna. Ha pubblicato due raccolte di poesie, Tormento Fragile (2018) e Il Passo dell’Inerzia (2020).