
Antonio Sapio si è definito così, un “tenore aperto“, e così voglio presentarvelo.
Tutto è partito dalla sua voce, quando aveva intonato Amapola, nell’intervallo de La Bisbetica domata al Globe Theatre a Roma, la scorsa estate.
Una voce straordinaria, limpida e intonatissima: quanto mi colpì lo scrissi nel post che poi ho condiviso sui social; e alla fine è arrivata l’occasione di conoscerlo.
E questi sono gli appunti del mio incontro/intervista per conoscere Antonio Sapio.
Antonio Sapio è classe 1990, siciliano catanese, di nascita e di formazione. Inizia come baritono con il diploma di III grado in Canto Barocco al Conservatorio di Palermo. Completa la formazione al Conservatorio di Santa Cecilia in Roma, passando da baritono a tenore e al repertorio operistico.
Quando mi ha detto di essere un tenore aperto gli ho subito chiesto: ma in che senso, e aperto a che cosa ?
E’ un tenore aperto perchè spazia con disinvoltura anche al repertorio leggero, al tango argentino, alle musiche da film e al teatro di prosa, non ha confini. A questo proposito mi ha detto di aver frequentato degli stage di recitazione con Carlo Ragone, dei cui insegnamenti è rimasto colpito.

Inevitabile, poi, la mia domanda sulle sue preferenze nei ruoli operistici: Antonio Sapio predilige il ruolo di Alfredo in Traviata.
Con lui ho scoperto e trovato la conferma che i giovani si accostano molto all’opera lirica. Il mondo dei giovani infatti, forse non lo immaginate, apprezza e studia la lirica, anche se Sapio mi ha sottolineato come in Italia, la patria dell’Opera, non vengano sufficientemente valorizzati nè dovutamente rispettati i cantanti lirici.
Un’altra domanda per conoscere i suoi gusti: che musica ascolta un giovanissimo tenore come Antonio Sapio?
Ascolta di tutto: certamente, perchè ama la musica in assoluto. E allora mi cita come esempio gli Iron Maiden, Marco Mengoni, Tiziano Ferro e Giorgia.
E qual è il suo modello di voce lirica? Per Sapio è la voce di Franco Corelli! Dovremmo approfondirne il perchè.
E adesso possiamo pensare ad Antonio Sapio come un tenore aperto? Altrochè, se a lui piacciono tutti i colori della musica.
Ma vorrei inserire anche delle note personali che possano completare il profilo di questo giovane tenore: ha un aspetto greco, un tratto da gentiluomo, è entusiasta e professionale, ma soprattutto, è educatissimo.
Il talento non ha bisogno di stravaganze.
E, infine, aggiorniamoci sugli appuntamenti a breve di Antonio Sapio.
La sua prossima esibizione è al Teatro Piccolo Arsenale a Venezia, domenica 6 ottobre alle ore 19:00. E’ stato infatti selezionato, tramite bando pubblico, per interpretare, nella Biennale College Musica, i ruoli di One e de Il Robot, nelle opere “Trashmedy” e la “Meccanica del colore“. La prima composta da Alessandro De Rosa, con librettista Mimosa Campironi; la seconda composta da Nuno Costa con libretto di Maddalena Dos Santos. Entrambe le opere sono di musica contemporanea.
Nei restanti giorni di ottobre canterà in un evento privato, con quartetto d’archi e soprano, “Love of my life” e “Perfect day“, in ambito di musica leggera, e il Brindisi di Traviata in ambito lirico.
A seguire, terrà un concerto di musica antica a Rieti il 18 ottobre.
Ma l’evento più importante sarà la Nelson Messe di Haydn che eseguirà a ST Paul’s Within the wall (Chiesa Episcopale in Roma) con l’orchestra Nova Amadeus, diretta dal Maestro Claudio Micheli.
[…] VI PRESENTO ANTONIO SAPIO: “TENORE APERTO”. […]
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