
E’ uscito oggi, 20 marzo 2020, Mixing Colours il primo album dei fratelli Roger e Brian Eno: una pietra miliare della loro collaborazione per l’etichetta prestigiosa della Deutsche Grammophon.
Mixing Colours è il primo album dei fratelli Eno dopo 15 anni di lavoro e studio, una raccolta di brani scanditi e mixati dal senso dei colori. A dare suono a tutti i colori sono strumenti importanti come il clarinetto, la viola e il pianoforte a coda: suadenti, coinvolgenti e quasi mistici.
L’etichetta è importantissima:è la Deutsche Grammophon che firma l’uscita di Mixing Colours tre formati: CD, 2 LP, DIGITALE.
I singoli sono già disponibili con i relativi videoclip prodotti e diretti da Brian Eno e da Peter Chilvers:
CELESTE youtu.be/5LqxN3bRkRw
BLONDE youtu.be/th-LZcDExOE
SLOW MOVEMENT – SAND youtu.be/ydgpo0-Jv1g
Il senso del lavoro di Roger e Brian Eno è l’esplorazione della natura del suono attraverso diciotto paesaggi sonori che ti lasciano immergere nello spazio infinito sotto la loro superficie.
Il progetto di Mixing Colours ha avuto una genesi lenta negli anni.

Il processo creativo è iniziato con Roger Eno che suonava singoli brani e li registrava usando una tastiera MIDI. Poi hainviato i file MIDI digitali a suo fratello maggiore che ha trasportato ogni brano nel suo mondo sonoro, rivedendo e manipolando il contenuto. Il loro scambio è stato una dinamica sinergia artistica.
I primi pezzi di Mixing Colours risalgono 2005, ma non furono pensati per un lavoro più ampio.
“Non stavamo pensando ad un risultato finale – era come una conversazione reciproca che è durata 15 anni”, afferma Roger.
“Mi svegliavo, andavo dritto in studio, sistemavo la mia attrezzatura e improvvisavo, poi inviavo a Brian il materiale che reputavo più interessate. L’idea di un album completo è emersa quando il numero di pezzi continuava ad aumentare con risultati sempre più soddisfacenti. È qualcosa che nessuno di noi avrebbe potuto realizzare da solo “.
Mixing Colours crea ponti tra passato e futuro.
Le composizioni di Roger hanno lo stile melodico nostalgico di Schubert, mentre il suono di Brian attinge a un lavoro innovativo di musica elettronica.
Brian sottolinea:
“Fra gli strumenti classici il clarinetto rappresenta una piccola isola di suono, la viola un’altra e il pianoforte a coda ancora un’altra. Ogni strumento è un insieme finito di possibilità sonore, un’isola nell’oceano illimitato…”.
Tutte le diciotto tracce della registrazione tranne una hanno titoli che richiamano un colore:
“Burnt Umber”, “Obsidian” e “Verdigris” sono spesso associati a dipinti astratti. La traccia finale è il tormentato “Slow Movement: Sand” che riporta la musica ai suoi elementi essenziali di colore, timbro e pulsazione.
Mixing Colors deriva dai loro interessi artistici, musicali e letterari condivisi, per diventare un’opera di autentica collaborazione. Aggiunge Brian: “Più ascolti questo album, in particolare con i mondi favolosi che Brian ha creato, più riesci a camminare e ad ambientarti nel suo enorme paesaggio.”
L’artwork dell’album riproduce dipinti astratti dell’artista Dom Theobald, tra cui una suggestiva opera donata da Roger a Brian.
TRACKLIST: 1 Spring Frost – 2 Burnt Umber – 3 Celeste – 4 Wintergreen – 5 Obsidian – 6 Blonde – 7 Dark Sienna – 8 Verdigris
9 Snow – 10 Rose Quartz – 11 Quicksilver – 12 Ultramarine – 13 Iris – 14 Cinnabar – 15 Desert Sand – 16 Deep Saffron
17 Cerulean Blue – 18 Slow Movement – Sand
Perché: i brani di Mixing Colours sono come una culla nel ventre materno.