Ennio Morricone e Michele Dall’Ongaro inaugurano la stagione di Roma Sinfonietta

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Il Maestro Ennio Morricone inaugura la Stagione 2019-2020 di Roma Sinfonietta
Il Maestro Ennio Morricone

La stagione concertistica 2019-2020 di Roma Sinfonietta inaugura con due nomi prestigiosi: Ennio Morricone e Michele Dall’Ongaro.

L’appuntamento è mercoledì 16 ottobre alle 18.00 all’Auditorium “E. Morricone” (Università di Roma “Tor Vergata”, Macroarea di Lettere e Filosofia, via Columbia 1).

Dunque il primo appuntamento è straordinario per i due nomi di spicco: del Maestro Ennio Morricone ( due volte Premio Oscar) e del Presidente dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Michele dall’Ongaro.

Michele Dall'Ongaro inaugura la stagione 2019-2020 di Roma Sinfonietta
Michele Dall’Ongaro

In programma per il Maestro Morricone ci saranno: Mosè, Studio versione, Ut concerto, Musica per undici violini e Se questo è un uomo, recitato da Pino Insegno con l’intervento della cantante Antonella Marotta.

A proposito di questo brano, Morricone ricorda che: «Nel 2000, l’Università di Tor Vergata mi ha voluto onorare con una laurea in Lettere. Invece di preparare una lezione magistrale scritta apposta per l’occasione, ho pensato che da musicista dovevo parlare con la musica. E quei versi, che veramente non è possibile rimuovere, sono ritornati prepotenti alla mia attenzione, in un’occasione creata da un’Università, per un pubblico di studenti. Quelle parole possiedono una potenza immensa, un desiderio di vita perfino più forte della disperazione che racchiudono»

Per il Maestro dall’Ongaro sono in programma: Tre canzonette siciliane per violoncello e archi e l’intermezzo in un atto Bach Haus, su libretto di Vincenzo De Vivo e musica di Michele Dall’Ongaro. Il titolo scelto per l’intermezzo evoca, oltre la casa del grande Johann Sebastian, anche il grande pianista e suo interprete Wilhelm Backhaus.

Bach Haus è un’opera in un solo atto del Maestro Dall’Ongaro che ricrea, ironicamente, la vita nella casa del grande Johann Sebastian. E’ una delle opere contemporanee di maggior successo e ha avuto numerose riprese in molti teatri. Era stato commissionato dall’Opera di Roma ed è stato concepito come il seguito scherzoso della Kaffeekantate (Cantata del caffè),una delle cantate profane di Bach.

Dirigerà l’Orchestra Roma Sinfonietta il Maestro Gabriele Bonolis.

Parteciperanno al concerto dei solisti di primo piano:

Marco Serino al violino,

Luca Pincini al violoncello, Andrea Di Mario alla tromba,

Sandro Pippa ai timpani,

Massimo Ceccarelli al contrabbasso.

E inoltre tre giovani e promettenti cantanti (il soprano Michela Guarrera, il tenore Flaviano Bianchi, il baritono Massimiliano Mandozzi) per interpretare Bach Haus.


LA TESTIMONIANZA DIRETTA DEL TENORE ANTONIO SAPIO

Antonio Sapio mi ha riferito la sua testimonianza diretta a proposito dell’opera Bach Haus del maestro Michele Dall’Ongaro, da lui stesso interpretata:

“Ho avuto la fortuna di interpretare Nibbio nell’opera “Bach Haus, due anni fa presso la Sala Santa Cecilia e fin dalle prime occhiate allo spartito mi sono reso conto della genialità dei Maestri Dall’Ongaroe De Vivo.

E’ un’opera ricca di citazioni, come già si evince dal titolo che richiama il cognome del pianista Wilhelem Backhaus, e dal genere scelto da Dall’Ongaro, che è quello dell’intermezzo musicale.

Oltre queste citazioni puramente formali, durante tutta l’opera ne ritroviamo altre che riguardano l’aspetto musicale, come ad esempio lo stile compositivo di Bach, alcuni famosi passaggi dell’opera lirica, fino ad approdare all’inequivocabile “Maria” di West Side.

La vicenda si svolge nel salotto di casa Bach, a Lipsia. La quiete di Anna Magdalena (soprano, moglie di Bach, intenta a elogiare il caffè, viene interrotta dall’ingresso di un impresario italiano di nome Nibbio (tenore), il quale, attraverso l’escamotage di un duetto in stile tango, riesce a convincerla a farsi ricevere da Bach (basso).

L’intreccio piuttosto lineare consiste nel tentativo da parte di Nibbio di convincere Bach a comporre un’opera in lingua italiana, in quanto egli è stato piantato in asso da Hasse. Bach, rifiuta, suggerendo all’impresario di affidarsi a suo figlio Johann Christian. Nibbio, sconsolato e infelice, prende congedo.

Interpretare Nibbio è stato decisamente divertente e stimolante e credo che, insieme ai miei colleghi Michela Guarrera e Gaetano Triscari, diretti dal Maestro Amendola, siamo riusciti a fare un ottimo lavoro. Anche il compositore e il librettista, presenti in sala, sono rimasti molto soddisfatti dell’esibizione, e questo rappresenta per me già una grande soddisfazione“.

 

 

 

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