
Vogliamo ricordare così il Maestro Ezio Bosso: con un suo celebre ritorno sul podio e un grande debutto a Santa Cecilia, di qualche anno fa.
Per il debutto a Santa Cecilia il repertorio era stato scelto dall’orchestra su una pietra miliare della storia della musica: la Sinfonia n. 7 di Beethoven, preceduta da una prima parte dedicata a Bach, (Concerto n. 5 in fa BWV 1056) e da due composizioni dello stesso Ezio Bosso (Split e Rain in your Black Eyesche).
Il Maestro Bosso, torinese, era un enfant prodige: compositore, pianista e direttore d’orchestra, ma anche uomo di profonda etica e spessore intellettuale, e divulgatore di musica.
Si era impegnato anche a proseguire l’impegno sociale dell’amico Claudio Abbado.
Ezio Bosso (biografia)
Direttore d’orchestra, compositore, pianista all’occorrenza, come amava definirsi.
Nasceva a Torino in una famiglia operaia, ma dagli esordi dimostrava già di saper superare i confini nazionali. A 16 anni debuttava in Francia come solista, poi gli studi di composizione e direzione d’orchestra all’Accademia di Vienna e la collaborazione con diverse orchestre europee.
Eclettismo, versatilità e generosità sono i tratti distintivi del suo percorso artistico: Royal Festival Hall di Londra, Sydney Opera House, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico, Teatro Colón di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC, Teatro Regio di Torino, Houston Symphony, Auditorium Parco della Musica Roma, Teatro Comunale di Bologna, Festival di Perelada, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Lac Lugano, KKL Luzern.
E’ stato vincitore di importanti riconoscimenti, come il Green Room Award in Australia (sinora è l’unico non australiano premiato) o il Syracuse New York Award in USA.

La sua musica era commissionata o utilizzata dalle più importanti istituzioni operistiche mondiali come Wiener Staatsoper, Royal Opera House, New York City Ballet, Théâtre du Châtelet, San Francisco Ballet, Teatro Bolshoij di Mosca per citarne alcune; da prestigiosi coreografi (Christopher Wheeldon, Edwaard Liang, Rafael Bonachela), per la musica di scena di opere teatrali da registi di fama come James Thierrée e nel cinema da registi di fama internazionale, quali Gabriele Salvatores.A Londra, dove risiedeva da tempo, è stato lungamente direttore artistico di The London Strings.Importanti anche le collaborazioni con grandi solisti: vale ricordare il rapporto che lo lega al violinista Sergej Krylov, con cui nel 2014 debutta con la Fantasia per Violino e Orchestra alla London Symphony Orchestra.Nel 2015 il suo concerto alla Ikon Gallery – nello spazio 3 Drawing Rooms di David Tremlett – è stato definito l’evento artistico dell’anno, nel Regno Unito.Nello stesso anno l’Università Alma Mater di Bologna lo designa per scrivere e dirigere la sua Quarta Sinfonia, dedicata alla Magna Charta delle Università Europee, che contiene il primo inno ufficiale di questa istituzione mondiale.Nel 2015 di The 12th Room, Bosso debuttava nel mondo discografico come solista al pianoforte.Prima aveva registrato numerosi album che raccontano la sua versatilità e raffinatezza di compositore, interprete e direttore d’orchestra:Seasong 1 to 4 And Other Little Stories, 2011Music For Weather Elements, 2010Symphony No. 2 “Under The Trees’ Voices”, 2010Six Breaths, 2009Symphony No. 1 “Oceans”, 2009Road Signs / Variations, 2008Violin Concerto No. 1 “The Esoconcerto” 2006String Quartet No. 5, Music For The Lodger, 2005The Way Of 1000 And One Comet, 2004Nel 2016 Sony Classical ha pubblicato l’antologia “Ezio Bosso…and the things that remain (from 2004 to the present day)” che raccoglie alcuni momenti salienti dei suoi album, e un DVD con otto video di esecuzioni al pianoforte solo e in duo con il violoncellista Relja Lukic.Il 2016 è stato l’anno di maggior successo: oltre 100.000 biglietti anche a fronte di programmi “colti”, pensati appositamente per coinvolgere lo spettatore fra le massime espressioni della musica: Chopin, Bach, Cage.Le esecuzioni di Ezio Bosso si muovono tra virtuosismo, narrazione poetica ed ironica.Aveva una vocazione a divulgare la musica che spiega le basi etiche e intellettuali di quest’uomo che era molto amico di uno dei Maestri assoluti, Claudio Abbado.L’impegno di Bosso non era solo culturale, ma anche sociale e si esprimeva sia a favore di Palazzo Barolo (centro di divulgazione culturale e sede dell’Opera Pia Giulia di Barolo) per l’assistenza al disagio sociale e fisico, sia con l’Associazione Mozart14, uno dei lasciti sociali del maestro Abbado.A ottobre 2016, dopo 6 anni di assenza dal podio, Ezio Bosso è tornato alla direzione d’orchestra, con un clamoroso debutto sul podio dell’Orchestra Filarmonica della Fenice di Venezia come direttore, con l’impegnativo programma impaginato con il Terzo Concerto Brandeburghese di Bach, la Sinfonia n.4 “Italiana” di Mendelssohn e il virtuosistico Concerto per violino “Esoconcerto”, composto da Bosso con Sergej Krylov, funambolico solista.Dopo il successo veneziano Ezio Bosso è stato nominato Direttore Principale Ospite presso il Teatro Comunale di Bologna.Il 30 marzo 2017 Ezio Bosso si è esibito al celeberrimo KKL di Lucerna completamente esaurito, incassando due standing ovation e oltre quindici minuti di applausi.Nel maggio del 2020 il Maestro ci ha lasciati.