
Ho scelto di fare il Cultural Coach, cioè l’assistente di cultura, perchè ho notato che c’è bisogno di cultura e c’è poco tempo per selezionarla.
Molto spesso la ricerca web finisce in un campo deserto: la parola chiave offre una valanga di spunti, ma non si ha il tempo, nè la voglia di fare una scelta adeguata. Sicchè tutto quel bel materiale informativo finisce alle ortiche e inutilizzato.
Ecco, ho pensato, già che di informazioni culturale me ne arriva tanta, selezionata, autentica e no fake, perchè non studiarla per metterla al servizio di chi ha voglia di cultura?
Ma come funziona il mio lavoro?
Prima di tutto devo delineare il profilo culturale del mio cliente che si basa su una serie di domande che gli rivolgo per capirne gusti, interessi e attitudini. E’ un passaggio cruciale, perchè da qui io potrò scegliere le iniziative che lo interesseranno.
Poi inizia un periodo sperimentale in cui devo capire ed entrare in sintonia intellettuale col mio cliente; così si passa a scelte più esclusive e proposte (innovative) ed è questo il clou del lavoro.
Nel complesso il progetto di Cultural Coach è offrire contenuti esclusivi, ma anche opportunità esclusive: come accostare live artisti, scrittori, editori oppure ottenere anteprime o altro genere di esclusività legato alle iniziative culturali.
Alla base l’idea è semplice, soprattutto se si mette in correlazione con la eventuale possibilità di avere il mio personale accompagnamento come una “dama di compagnia culturale”
Mi piace moltissimo lavorare nella cultura e per questo voglio di fare il Cultural Coach.
E’ una professione creativa e impegnativa; ma quando quello che si fa interessa così tanto, non si sente la fatica.
Se vuoi informazioni o sei interessato scrivimi info@mycultureinblog.it
Perchè: grazie a Luca, il mio business coach per avermi aiutata a delineare questa tipologia di lavoro basato sulle mie attitudini, competenze e passioni, e per la sua stima.