
Il 13 novembre è stata la Giornata mondiale della Gentilezza.
E avevo preannunciato su FB che avrei scritto un post che proprio ora sto scrivendo.
Mi sono chiesta cosa fosse la gentilezza. Mi sono data tante risposte, fra cui quella che la gentilezza sia un talento, o un valore aggiunto, o una parte dell’educazione. In realtà, nessuna e tutte insieme non bastano, perchè la gentilezza è qualcosa di impalpabile e di indefinibile.
E’ qualcosa che fa bene a chi la dà e a chi la riceve, che migliora il mondo e le relazioni sociali; è, come dire, una chiave di vita, anzi, di ben vivere.
Penso in definitiva che la gentilezza possiamo considerarla come un lusso che appartiene alle persone forti, cioè a quelle che se la possono permettere perchè sono vincenti di loro, che riescono senza usare la forza, o la spocchia, la prosopopea e tutte quelle altre manifestazioni deleterie di carattere.
Non è così?
Essere gentili = to be kind Intraducibile, eppure così importante.
La cultura è gentile? non lo so: certe volte picchia duro, ma deve farlo con stile. Quando la cultura scardina, denuncia, innova e irrompe deve farlo con stile: è quella la sua gentilezza.
Anche la poesia non è sempre gentile. Ci sono giovani poeti che infilano nei loro versi parole forti, sì anche volgari, ma possono riuscire se lo fanno con coerenza di stile; se quelle parole dovevano stare lì, ci stanno bene.
La gentilezza nella musica è l’armonia nel senso della coerenza di stile e linguaggio. L’hard rock ha un suo stile e l’heavy metal nel suo fracasso può anche stonare, ma se non stona è linguaggio di stile, comunicazione sui generis e comunicazione valida.
Io definisco così la gentilezza nella cultura: coerenza di stile.
C’è un libro che ha segnato l’emblema della gentilezza ed è Wonder di R. J. Palacio.
Lo avevo scelto per un gruppo di lettura che si riuniva in casa mia, e il libro era piaciuto a tutti: ma proprio sul punto della gentilezza. Lo avevamo apprezzato, invece, sul tema del rispetto della diversità e sull’accettazione della una fisicità disallineata dai parametri della normalità.

Però la gentilezza c’entra e come in Wonder, perchè è la chiave d’inclusione della diversità nel tessuto sociale.
Ma anche il cinema si occupa di gentilezza.
Quest’anno è la 1^ Edizione del BE KIND AWARD la Prima Edizione del Premio Gentilezza che prende il nome dal film Be Kind.
Gli autori di questo film, Nino, un bambino di 12 anni con la sindrome di Asperger e sua mamma, l’attrice Sabrina Paravicini, lo hanno istituito in seguito al successo ottenuto da questo film definito il viaggio gentile di Nino: (Menzione Speciale della Giuria al Taormina FilmFest 2018, Menzione Speciale Nastri d’Argento DOC 2019 e proiezioni dedicate nelle scuole e nelle sale).

Il primo Premio Italiano legato al tema della Gentilezza, alla Diversità e all’Inclusione quest’anno è stato intitolato alla memoria di Fabrizio Frizzi e non stupisce certo, vista la totale gentilezza con cui Frizzi ha improntato la sua vita privata e professionale.
In particolare il Be Kind Award – Premio Gentilezza 2019 è stato assegnato a:
Federico Bondi (Dafne) per la categoria Cinema,
Diego Bianchi per Propaganda Live per la categoria TV,
Saverio Tommasi per il Web,
Franco Faggiani per il libro La manutenzione dei sensi, a
Sfera srl per la start up,
a Niccolò Fabi per la musica, a
Francesco Totti per lo sport,
Anna Foglietta per Every Child is my child per la categoria ONG,
Luciana Delle Donne ideatrice di Made in carcere, realtà che aiuta le donne in carcere a imparare un lavoro in attesa di tornare libere per la categoria Kind People,

Fiorella Mannoia personaggio e voce italiana femminile,
Beppino Englaro (presidente associazione Per Eluana),
Laura Tangherlini di Rai News per il giornalismo ed
alla professoressa Mara Pillon della Scuola Marco Polo di Silea, in provincia di Treviso, che ha trasformato le lezioni regolari di italiano in lezioni di gentilezza.
Poi per la categoria Brand il riconoscimento è andato a
Zara Kids (per la sua campagna stampa in cui il protagonista è bambino con sindrome di Down insieme al fratello)
Menzione speciale assegnata
al giornalista televisivo Vincenzo Mollica,
Fabia Bettini e
Gianluca Giannelli per Alice nella città e
all’attrice Elena Santarelli,
AS Film Festival, un festival interamente gestito da ragazzi con la sindrome di Asperger.
