
La scomparsa di Tony Buzan ha scosso il mondo dell’apprendimento e della cultura.
Con le sue mappe mentali Tony Buzan ha proposto un modo rivoluzionario di apprendere e di organizzare il pensiero.
Le mappe mentali sono letteralmente la rappresentazione grafica delle reti neuronali.
E’ proprio come imparare a disegnare il nostro cervello nel momento in cui apprende e organizza le informazioni.
Infati se osservate il disegno di una mappa mentale vi accorgerete che è il disegno della rete neuronale.

Così funzioniamo, e così Tony Buzan ce lo ha evidenziato.
Spesso le grandi proposte scientifiche non sono altro che la scoperta di quello che già intuiamo ma di cui non abbiamo una chiara percezione.
La sua proposta scientifica e la sua applicazione immediata ne ha fatto uno strumento formidabile per aiutare nell’apprendimento i bambini e anche quelli che hanno difficoltà.
Le mappe mentali di Tony Buzan sono uno strumento di studio e di organizzazione per tutti.
Io stessa ho provato a disegnarle per la mia organizzazione quotidiana e per il blog e funzionano a meraviglia!
Sono strumenti semplici ma che richiedono una certa dimestichezza. C’è da fare uno sforzo iniziale per stabilire le gerarchie di parole o di argomenti, ma è proprio questo sforzo l’aspetto decisivo.
Tony Buzan ha pensato che il nostro pensiero si snodi a partire da un punto centrale, da cui si diramano vari vettori. Per i bambini è come disegnare un albero con i suoi rami. Ogni ramo è un settore, un argomento e ha il suo colore. Si possono anche aggiungere piccoli disegni che aiutano a focalizzare, per immagini, il punto da ricordare. Alla fine otteniamo uno schema semplice ed essenziale che rappresenta graficamente ciò che vediamo nella mente.
Il vantaggio è che la mappa mentale rappresenta il nostro pensiero organizzato e, fissandolo come schema, possiamo rapidamente riprenderlo quando ci servirà.
E’ chiaro come questo sia uno strumento formidabile di studio e di apprendimento.
Tony Buzan ci ha creduto così fortemente che lo ha sempre divulgato e spiegato con grande entusiasmo e fervore.
Possiamo dire che Buzan sia stato un visionario nel senso letterale della parola. Perchè ha visto il meccanismo di ricezione e organizzazione delle informazioni.
Disegnare una mappa mentale e’ come fissare la complessa e movimentata rete neuronale attraverso la rappresentazione grafica di certe sue porzioni.
La scomparsa di Tony Buzan, ieri (13 aprile 2019), ci lascia allora amareggiati, ma possiamo anche considerarla un’occasione per rinforzare lo studio e l’insegnamento delle mappe mentali, che sono esse stesse strumenti per insegnare.
Io mi riprometto di approfondire, ancora di più, il concetto di mappa mentale e seguirne gli sviluppi e l’applicazione che la psicologia cognitiva saprà darne.
Vi suggerisco anche di considerare la sua pubblicazione: “Costruire mappe per rappresentare e organizzare il proprio pensiero. Strumenti fondamentali per professionisti, docenti e studenti“.
