
Mi piace sperimentare nuove forme di comunicazione e aggiornare sempre la scelta dei contenuti; così ho pensato a un progetto HauteCulture, di cultura su misura!
Se nella moda esiste l’haute couture, la forma più alta del vestire, il su misura cucito addoso in modo che gli abiti cadano alla perfezione, ho pensato di fare un lavoro analogo nella cultura, chiamandolo HauteCulture.
Osservavo che gli spunti culturali, le notizie e gli argomenti sono tantissimi, così come lo sono i tessuti, i colori e le forme nella moda, e riflettevo che poi, solo quello che viene scelto esclusivamente farà la differenza.
Una scelta fatta sulla persona e per la persona è la sostanza dell’eleganza (eligere, in latino significa scegliere).
Il mio progetto di #hauteculture sceglie per ognuno il suo abito culturale migliore.
Partendo dal presupposto che il gusto della cultura è diverso per ognuno di noi e che un argomento possa entusiasmare alcuni, mentre potrebbe annoiare altri (un libro può essere entusiasmante o deludente) quello che conta è la scelta.
Ad esempio, chi ama il cinema non è detto che ami il teatro, o viceversa. L’arte poi divide le opinioni in modo netto, tra chi inneggia al classico o chi invece idolatra il contemporaneo. Insomma:
i gusti non si discutono, nemmeno in musica.
Il kitsch è stato addirittura teorizzato (penso a Gillo Dorfles), ma anche il trash può nascondere nella sua trama spunti e giustificazioni culturali, altrochè.
Del resto, il mio eclettismo, sempre ammesso e mai negato, mi ha fatto pensare al rispetto totale per chi mi legge (sempre, spesso o anche occasionalmente) nel senso di dovergli offrire qualcosa di speciale e pensato apposta per lui.
Poi credo che sia emozionante ricevere post, notizie e commenti come contenuti su misura di HauteCulture.
Cercherò quello che vi piace e vi interessa di più, intuendo il vostro feedback e saranno proposte di libri, eventi, mostre, ma anche novità.
Tutto questo implicherà, proprio come per gli abiti di alta moda, la necessità più tempo e più studio nel comunicare, perchè poi il risultato deve essere entusiasmante. Sarà quasi come ricevere una fashion mistery box confezionata da una stylist, che ha maggiore successo se sono state fornite con precisione le indicazioni personali.
Pensatemi come una stylist, ma io sono la vostra cultural coach, un felice algoritmo culturale.
Il progetto è agli inizi e sperimento il progetto con due iscrizioni al massimo (è probabile che saranno i miei follower più stretti).
E inizio adesso, da qui.
Perchè: non sarete più destinatari passivi di cultura.
Emanuela